Nome: Grattacielo di FIume o Riječki Neboder
Località: Fiume - Croazia Ubicazione: Piazza Regina Elena Tipolologia: Residenziale, uffici e commerciale Piani: 13 fuori terra Altezza: 45 metri circa Progettista: Architetto Umberto Nordio Committente: Dottor Marcus Arbor Realizzazione: Ignota Anno di realizzazione: 1939 |
Note: Inseriamo alcune costruzioni che oggi si trovano all'estero, giacché prima della fine della seconda guerra mondiale molte città erano parte integrante del territorio italiano.
Il grattacielo fu costruito su progetto dall'architetto Umberto Nordio, attivo soprattutto a Trieste nei primi decenni del Novecento e fra i protagonisti di un funzionalismo moderato che ha produsse molte opere di qualità, non allineato né con il razionalismo estremo, né con il peggior classicismo littorio. Gli edifici triestini di Nordio (stazione marittima, sede della Ras, casa Zelco, sede dell'Onmi) furono opere di qualità.
All'epoca della sua costruzione era detto Palazzo Arbor, dal nome del proprietario Marcus Arbor, un rimpatriato dall'America che intendeva investire nell'edilizia. Il piano sotterraneo ospitava i locali tecnici con l'impianto di riscaldamento e i depositi. Il piano terra e il mezzanino ospitava negozi e uffici. Gli altri piani avevano destinazione abitativa. Gli appartamenti erano più grandi della della media, ed erano dotati di cucina con armadi a muro. Dal sesto piano in su, erano ancor più lussuosi, per esempio un appartamento aveva due ingressi. Sul tetto c'era una lavanderia comune e spazi per l'asciugatura dei panni.
Il grattacielo fu costruito su progetto dall'architetto Umberto Nordio, attivo soprattutto a Trieste nei primi decenni del Novecento e fra i protagonisti di un funzionalismo moderato che ha produsse molte opere di qualità, non allineato né con il razionalismo estremo, né con il peggior classicismo littorio. Gli edifici triestini di Nordio (stazione marittima, sede della Ras, casa Zelco, sede dell'Onmi) furono opere di qualità.
All'epoca della sua costruzione era detto Palazzo Arbor, dal nome del proprietario Marcus Arbor, un rimpatriato dall'America che intendeva investire nell'edilizia. Il piano sotterraneo ospitava i locali tecnici con l'impianto di riscaldamento e i depositi. Il piano terra e il mezzanino ospitava negozi e uffici. Gli altri piani avevano destinazione abitativa. Gli appartamenti erano più grandi della della media, ed erano dotati di cucina con armadi a muro. Dal sesto piano in su, erano ancor più lussuosi, per esempio un appartamento aveva due ingressi. Sul tetto c'era una lavanderia comune e spazi per l'asciugatura dei panni.
Note: Questo splendido e inconfondibile edificio in puro stile razionalista, fu progettato nel 1939 dall'ingegner Raoul Puhali. ed è oggi conosciuto col nome di mali neboder (grattacielo piccolo) per distinguerlo dal vicino e più centrale veliki neboder (grattacielo grande) che fu progettato nello stesso periodo dall'architetto Umberto Nordio. Opera dell'Italia fascista, fra le migliori architeture realizzate a est dal regime tra le due guerre mondiali.