Milano è la città che più si è sviluppata in verticale a partire dagli anni '30 del secolo scorso, seguita a lunga distanza da Taranto, Brescia, Padova, Bologna, Roma, Genova, Torino e Napoli grazie al Centro Direzionale di Poggioreale, progettato dall'architetto nipponico Kenzō Tange, completato nel 1995. Quest'ultimo, fino alla recente riscossa del capoluogo lombardo, era l'unico complesso di grattacieli d'Italia e dell'Europa meridionale. Noi vi offriamo una fitta rassegna delle costruzioni di un certo interesse, di altezza superiore ai 10 piani, e dei grattacieli oltre ai 100 metri, della capitale morale d'Italia, in linea cronologica o di zona, iniziando dagli anni del Regine Fascista, sino ai giorni nostri.
Nome: Torre Palazzo dei Sindacati dell'Industria Fascista
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Corso di Porta Vittoria Tipologia: Istituzionale Piani: 8 fuori terra Altezza: Metri 42 Progettista: Architetti Angelo Bordoni - Luigi Caneva - Antonio Carminati Committente: P.N.F. Anno di realizzazione: 1933 |
Nome: Palazzo e Torre Rasini
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Corso Venezia - Porta Garibaldi Tipologia: Residenziale, uffici e commerciale Piani: 12 fuori terra Altezza: Metri 50 Progettista: Architetti Emilio Lancia, Gio Ponti Committente: Fratelli Giovanni e Mario Rasini Anno di realizzazione: 1935 |
Nome: Casa della Fontana
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Viale Vittorio Veneto - Porta Nuova Tipologia: Residenziale e uffici Piani: 11 fuori terra Altezza: Metri 45 circa Progettista: Architetti Franco Bruni - Rino Ferrini Committente: Privati Anno di realizzazione: 1936 |
Note: L'edificio, che occupa un intero isolato, presenta una pianta ad H chiusa sul lato settentrionale. Le facciate in intonaco bianco sono scandite da fasce con mattonelle in cotto chiaro e lastre in travertino. Una pregevole fontana raffigurante un dio del fiume nei panni di un giovane seduto su un alto cippo con ai piedi un pesce, opera dello scultore Giuseppe Maretto, si trova nel cortile meridionale, dando il nome al complesso
Completato il restauro della Casa della Fontana. Fu costruita nel 1936 dopo che la vecchia stazione di Milano venne rimossa in favore della nuova (1931). L’edificio che affaccia con una corte aperta su viale Vittorio Veneto è opera degli architetti Rino (Rinaldo) Ferrini e Franco Bruni. Si presenta con una pianta a H chiusa nella parte alta, con due cortili, uno chiuso e, quello verso viale Vittorito Veneto, aperto verso il parco. La parte centrale è la più alta, con ben 11 piani fuori terra, mentre ai lati le altezze variano da 8, 7 e 5 piani producendo magnifiche terrazze.
Nome: Palazzo del Toro
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Piazza San Babila - Corso Matteotti - Corso Vittorio Emanuele - San Babila Tipologia: Residenziale, uffici, commerciale e teatro Piani: 11 fuori terra Altezza: Metri 42 Progettista: Architetto Emilio Lancia - Ingegner Raffaele Merendi Committente: Toro Assicurazioni Anno di realizzazione: 1939 |
Note: La costruzione del Palazzo del Toro fu resa possibile dall'apertura della nuova piazza San Babila, realizzata negli anni trenta del XX secolo in seguito ad uno sventramento del centro storico di Milano. Inizialmente il progetto di Aldo Andreani prevdeva un grande complesso edilizio, in cui l'architettura del movimento moderno era combinata con elementi del futurismo italiano, del costruttivismo sovietico e dell'espressionismo tedesco; il risultato fu giudicato troppo innovativo, e il committente, la compagnia assicurativa Toro & Excess, diede l'incarico a Emilio Lancia, architetto formatosi nell'ambiente novecentista.
Lancia, coadiuvato dall'ingegnere Raffaele Merendi, progettò un edificio di imponenti dimensioni, ma d'impianto e disegno più tradizionali, in uno stile intermedio fra razionalismo e novecentismo, con accenti monumentali, che si stava affermando come stile ufficiale del tardo fascismo.
Lancia, coadiuvato dall'ingegnere Raffaele Merendi, progettò un edificio di imponenti dimensioni, ma d'impianto e disegno più tradizionali, in uno stile intermedio fra razionalismo e novecentismo, con accenti monumentali, che si stava affermando come stile ufficiale del tardo fascismo.
Nome: Torre Snia Viscosa
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Corso Matteotti - San Babila Tipologia: Residenziale, uffici e commerciale Piani: 15 fuori terra Altezza: Metri 59,25 Progettista: Architetto Alessandro Rimini Committente: Snia Viscosa Anno di realizzazione: 1937 |
Nome: Garage Traversi - Palazzo-Louis-Vuitton Traversi-6
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Bagutta Tipologia: Servizi Piani: 8 fuori terra Altezza: Metri 35 circa Progettista: architetti Giuseppe De Min e Alessandro Rimini Committente: Società Anonima Resta Gestioni Immobiliari Anno di realizzazione: 1937 Anno di ristrutturazione: 2022 |
Note: Finito di costruire nel 1939, nell’ambito del più ampio progetto di rifacimento di piazza San Babila, è stato progettato per ospitare la prima autorimessa multipiano di Milano priva di rampe, dotata di un impianto monta-vetture, che la rendeva particolarmente esclusiva. Il fabbricato occupa un'area prestigiosa del centro storico cittadino, all'angolo tra Piazza San Babila e Corso Venezia.
Il lotto irregolare al fine non ha impedito all'architetto Giacomo De Min di realizzare un edificio di grande rilievo architettonico, con la pianta riconducibile alla forma di un ventaglio e il prospetto distinto tra i due piani inferiori - a linee rette e prevalente muratura - e i sei superiori a parcheggio, dove dominano le linee curve e le superfici a vetro. Intensamente utilizzato negli anni anche con l'allestimento di un ristorante al piano primo, l'edificio, uno dei primi fabbricati in cemento armato realizzati in città, per la sua posizione centralissima è al centro di fortissimi interessi commerciali. Cessata l'attività nel 2003, il garage Traversi è acquisito dal Gruppo Aedes in comproprietà con l'imprenditore Luigi Zunino. In via di ristrutturazione per accogliere un centro di vendita del lusso legato alla moda, dato anche e il collegamento sotterraneo con il palazzo del Toro.
Il lotto irregolare al fine non ha impedito all'architetto Giacomo De Min di realizzare un edificio di grande rilievo architettonico, con la pianta riconducibile alla forma di un ventaglio e il prospetto distinto tra i due piani inferiori - a linee rette e prevalente muratura - e i sei superiori a parcheggio, dove dominano le linee curve e le superfici a vetro. Intensamente utilizzato negli anni anche con l'allestimento di un ristorante al piano primo, l'edificio, uno dei primi fabbricati in cemento armato realizzati in città, per la sua posizione centralissima è al centro di fortissimi interessi commerciali. Cessata l'attività nel 2003, il garage Traversi è acquisito dal Gruppo Aedes in comproprietà con l'imprenditore Luigi Zunino. In via di ristrutturazione per accogliere un centro di vendita del lusso legato alla moda, dato anche e il collegamento sotterraneo con il palazzo del Toro.
Piazza della Repubblica - Costruito sul lato sinistro
Nome: Palazzo Locatelli
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Piazza della Repubblica - Centrale Tipologia: Residenziale, uffici e commerciale Piani: 15 fuori terra Altezza: Metri 67 Progettista: Architetto Mario Bacciocchi Committente: Privato Anno di realizzazione: 1939 |
Nome: Blocco Condomini Piazza della Repubblica
Località: Milano - Lombardia Ubicazione:Piazza della Repubblica, Via Ferdinando di Savoia, Via Galileo Galilei - Centrale Tipologia: Residenziale e commerciale Piani: 11 fuori terra Altezza: Metri 40 circa Progettista: Sconosciuto Committente: Privati Anno di realizzazione: Anni '40/50 del secolo scorso |
Nome: Condominio Piazza della Repubblica 11
Località: Milano - Lombardia Ubicazione:Piazza della Repubblica - Via Monte Santo - Centrale Tipologia: Residenziale, uffici e commerciale Piani: 11 e 8 fuori terra Altezza: Metri 40 circa Progettista: Architetti Vito e Gustavo Latis Progetto strutture: Carlo Sinigaglia Committente: Privati Anno di realizzazione: 1956 |
Note: L'edificio di piazza della Repubblica si articola in due volumi distinti e differenziati anche nelle scelte compositive: il primo, alto otto piani, è rivolto alla via Monte Santo (su cui si affaccia un ingresso indipendente); l'altro, si eleva per undici livelli articolati in un basamento porticato - rivestito in clinker scuro, su cui fa capolino un mosaico di Roberto Sambonet intitolato "Milano di notte" - a cui si appoggiano tre piani per uffici, visivamente alleggeriti da lunghe finestre a nastro scavate in panelli rivestiti di grès rosso scuro. I rimanenti livelli sono occupati da due alloggi ciascuno, affacciati sul giardino in cui il condominio viene isolato, che godono dell'ampia dotazione di verande e bow-window in metallo e che culminano in un attico circondato da balconi continui, completamente vetrato. Il corpo più basso, pur riprendendo il lessico delle finiture di quello alto, è ritmato da aperture scandite in maniera più regolare e ospita, al piano terra, negozi di vicinato.
Nome: Hotel Duca di Milano
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Piazza della Repubblica - Via Marco Polo - Centrale Tipologia: Albergo Piani: 11 fuori terra + piano attico terrazzato Altezza: Metri 40 circa Progettista: Architetto Aldo Rossi Committente: Società delle Belle Arti Anno di realizzazione: 1988 - 1991 Note: Lo trovi anche nella sezione Milano 1970 - 1999 |
Nome: Blocco Condomini Piazza della Repubblica - Due unità abitative in linea con le Case Bonaiti e Malugani
Località: Milano - Lombardia Ubicazione:Piazza della Repubblica - Via Parini - Centrale Tipologia: Residenziale e commerciale Piani: 11 fuori terra + piano attico terrazzato Altezza: Metri 40 circa Progettista: Sconosciuto Committente: Privati Anno di realizzazione: Anni '40/50 del secolo scorso |
Nome: Case Bonaiti e Malugani
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Piazza della Repubblica - Via Marcora - Brera Tipologia: Residenziale Piani: 11 fuori terra Altezza: Metri 40 circa Progettista: Architetto Giovanni Muzio Committente: Società privata Anno di realizzazione: 1936 |
Nome: Complesso Via Broletto
Località: Milano – Lombardia Ubicazione: Via Broletto, 37 Tipologia: Residenziale e commerciale Piani: 7/11 fuori terra Altezza: Metri 40 circa Progettista: Architetti Luigi Figini - Gino Pollini Committente: Privati Anno di realizzazione: 1948 |
Note: L’edificio costruito in via Broletto sulle macerie dei bombardamenti dell’agosto del ‘43 è insieme poesia e prosa, come quasi sempre nelle opere di Figini e Pollini: la poesia di una trama che su ogni facciata, su ogni orientamento alla luce del sole, si distorce si adatta e si diaframma con figure diverse, e con materiali diversi; e la prosa di volumi intensivi, di altezze spregiudicate, di ricostruzioni post-belliche piene di attivismo e di ottimismo, in una città che per un momento non si pone limiti. Il fronte su strada, sobrio ma virtuosisticamente composto, nasconde la corte che stacca il volume alto retrostante, affacciato su via Cusani. Questa corte è un piccolo miracolo di equilibrio tra spinte contrastanti, in altezza e profondità. Dal punto di vista insediativo i problemi da risolvere sono particolarmente complessi: la forma irregolare del terreno, l’elevata volumetria edificabile e la necessità (sentita soprattutto da Figini) di conservare e valorizzare la vegetazione esistente, costringono il progetto ad un difficile equilibrio. Il risultato è ottenuto attraverso la disposizione di un corpo uffici alto sette piani su via Broletto, e di una torre di abitazioni alta undici piani al centro del lotto, affacciata su un giardino esistente, oltre a due piccoli corpi di fabbrica di collegamento alti uno e due piani. I piani bassi dei due edifici sono occupati dagli sportelli e dagli uffici della banca Manusardi, il cui proprietario è un vecchio committente ed amico di Figini e Pollini, che già li aveva incaricati di realizzare un appartamento a Milano e una villa a Cartabbia. L’androne d’ingresso del corpo su via Broletto e quello della “torre” sono allineati secondo l’asse prospettico che traguarda il giardino sul retro, sia per “avere una visuale di infilata sopra un fondale di verde”, sia per garantire un adeguato ricambio d’aria al cortile. Dal cortile una rampa dà accesso all’autorimessa sotterranea.
Il complesso di via Broletto si presenta dunque come il primo esperimento compiuto sul tema prediletto della facciata “tridimensionale”, con uno sforzo di approfondimento degli effetti di chiaroscuro e vibrazione luminosa dati dalla trasposizione della “pelle” di facciata su più piani arretrati. Non solo: questo gioco di sdoppiamento dei piani si svolge anche sulla verticale, raddoppiando gli architravi di ogni finestra per permettere l’alloggiamento delle tapparelle in corrispondenza di quelli inferiori, con un effetto generale di trama “scozzese”, nel tentativo di sviluppare la semplice trama ortogonale del razionalismo delle origini in direzione di una maggiore complessità costruttiva e percettiva.
Il complesso di via Broletto si presenta dunque come il primo esperimento compiuto sul tema prediletto della facciata “tridimensionale”, con uno sforzo di approfondimento degli effetti di chiaroscuro e vibrazione luminosa dati dalla trasposizione della “pelle” di facciata su più piani arretrati. Non solo: questo gioco di sdoppiamento dei piani si svolge anche sulla verticale, raddoppiando gli architravi di ogni finestra per permettere l’alloggiamento delle tapparelle in corrispondenza di quelli inferiori, con un effetto generale di trama “scozzese”, nel tentativo di sviluppare la semplice trama ortogonale del razionalismo delle origini in direzione di una maggiore complessità costruttiva e percettiva.
Piazza della Repubblica - Costruito sul lato destro
Nome: Torre Ghò
Località: Milano – Lombardia Ubicazione: Piazza della Repubblica - Centrale – Repubblica Tipologia: Residenziale , uffici, commerciale Piani: 13 fuori terra Altezza: Metri 45 circa Progettista: Architetto Luigi Ghò Collaborazione:: Ingegner - Architetto Gino Brunelli Committente: Privati Anno di realizzazione: 1956 |
Note: L'edificio è una torre a pianta quadrata alta tredici piani fuori terra e posta sull'angolo a margine dell'antico tracciato dei bastioni spagnoli. A livello terra vengono collocati i negozi, le cui vetrine sono rivolte su viale Vittorio Veneto; il piano superiore è destinato ad uffici, mentre procedendo in altezza si trovano gli appartamenti, il cui accesso avviene da piazza della Repubblica al civico n.12, traguardando un piccolo giardino antistante l'edificio. Ciascun piano, ad eccezione dell'attico su doppio livello, ospita un unico alloggio: i locali di servizio sono rivolti verso il cortile interno e le zone padronali possono vantare scenografici affacci sulla città e sul vicino parco ottocentesco dei Giardini Pubblici: la presenza del verde ha suggerito a Ghò la realizzazione dei caratteristici balconi a pianta trapezoidale, definiti come “un osservatorio a 270 gradi” sulla città, la cui peculiare forma consente di massimizzarne la superficie calpestabile rispetto alla distribuzione dei carichi sulla struttura. Dal punto di vista formale l'edificio appare connotato da un sobrio linguaggio moderno, definito dall'alternanza tra le fasce delle finestre a tutta altezza e dei balconi la cui verticalità viene esaltata dalla presenza di eleganti montanti metallici.
Nome: Edifici per uffici Piazza della Repubblica
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Piazza della Repubblica Tipologia: Residenziale e uffici Piani: 13 fuori terra Altezza: Metri 45 circa Progettista: Architetto Luigi Ghò Committente: Assicurazioni d'Italia Anno di realizzazione: 1966 |
Note: Una decina di anni dopo aver realizzato l'edificio residenziale collocato all'angolo tra piazza della Repubblica e viale Vittorio Veneto, Gho' ha l'occasione di costruire sul lotto adiacente una nuova architettura, in questo caso a destinazione terziaria per le “Assicurazioni d'Italia”. La diversità del tema funzionale viene rimarcata in maniera netta con il ricorso a un tipico fronte a curtain wall con struttura in alluminio color bronzo, movimentato dal lieve arretramento delle vetrate lungo il terzo piano e dal volume sporgente – una sorta di bowindow – decentrato sulla destra. La riflessione sullo spazio urbano si concretizza dunque in poche e chiare scelte progettuali (la continuità delle altezze e la complanarità tra i due edifici limitrofi) mentre le soluzioni espressive risultano subordinate ai canoni tipici delle diverse destinazioni d'uso. Nell'accostarsi di due architetture così diverse, distanti dieci anni l'una dall'altra, risulta evidente l'avvicinamento progressivo di Gho' – nella sua fase più matura – verso un funzionalismo schietto e pragmatico, meno incentrato sulla ricerca di un proprio codice espressivo e sempre più saldamente orientato alla risoluzione tecnica dei quesiti progettuali.
Gli uffici sono organizzati in due diversi settori, ciascuno dei quali diviso da un corridoio centrale. La pianta è impostata attorno al nocciolo scale-ascensori con servizi, che occupa il tratto centrale del fronte retrostante caratterizzato dal volume pieno in klinker scuro con fasce sovrapposte di balconi. Al piano attico è ricavato un elegante giardino pensile, destinato a “club room”. L'edificio è integrato con un ampio parcheggio interrato con accesso indipendente che si sviluppa per sei piani sotterranei.
Gli uffici sono organizzati in due diversi settori, ciascuno dei quali diviso da un corridoio centrale. La pianta è impostata attorno al nocciolo scale-ascensori con servizi, che occupa il tratto centrale del fronte retrostante caratterizzato dal volume pieno in klinker scuro con fasce sovrapposte di balconi. Al piano attico è ricavato un elegante giardino pensile, destinato a “club room”. L'edificio è integrato con un ampio parcheggio interrato con accesso indipendente che si sviluppa per sei piani sotterranei.
Nel 2017, GBPA Architects Antonio Gioli & Federica De Leva, è stata incaricata della progettazione preliminare, definita, esecutiva e della direzione lavori per il rifacimento di facciate, pensilina ed aree esterne dell’edificio anni ‘60 sito in Piazza della Repubblica 14/16. Il progetto contempla la sostituzione della scura facciata con una nuovo luminoso piano continuo a montanti e traversi, altamente performanti dal punto di vista energetico. Inoltre, l’intervento sulle aree esterne, una nuova configurazione del perimetro del giardino con la sistemazione del verde, la sostituzione delle finiture e la creazione di elementi di arredo per la seduta e la sosta degli utenti.
Nome: Blocco Condomini Piazza della Repubblica
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Piazza della Repubblica - Viale Tunisia - Centrale Tipologia: Residenziale e commerciale Piani: 11 fuori terra Altezza: Metri 40 circa Progettista: Ignoto Committente: Privati Anno di realizzazione: Anni ’40 del secolo scorso |
Nome: Blocco Condomini Piazza della Repubblica
Località: Milano - Lombardia Ubicazione:Piazza della Repubblica - Viale Fiume - Centrale Tipologia: Residenziale e commerciale Piani: 11 fuori terra Altezza: Metri 40 circa Progettista: Ignoto Committente: Privati Anno di realizzazione: Anni ’40 del secolo scorso |
Nome: Grattacielo
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Piazza VIII Novembre - Via Rosolino Pio - Viale Regina Giovanna - Porta Venezia Tipologia: Residenziale e commerciale Piani: 13 fuori terra + tetto terrazzato Altezza: Metri 50 circa Progettista: Ignoto Committente: Privati Anno di realizzazione: Anni '50 del secolo scorso |
Nome: Condominio Torre
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Alberto da Giussano - Porta Magenta Tipologia: Residenziale Piani: 12 fuori terra Altezza: Metri 45 circa Progettista: Architetto Ettore Rossi Committente: Privati Anno di realizzazione: 1952 |
Note: L'elegante torre in stile post razionalista, fu realizzata nel 1952 dall’architetto Ettore Rossi al civico 21. Si tratta di un’elegante edificiodi 12 piani, arretrato rispetto all’incrocio con via Pagano. Presenta due facciate distinte, bianca verso via Pagano, scandita da ampie vetrate e logge, e un fronte intonacato di rosso sul lato di via Alberto da Giussano.
Nome: The Corner
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Viale della Liberazione e Piazza Einaudi Tipologia: Istituzionale e uffici Piani: 11 fuori terra Altezza: Metri 40 circa Progettista: Architetto Melchiorre Bega Committente: Stipel Anno di realizzazione: 1964 Anno di ristrutturazione: 2019 Progettista: Architetto Alfonso Femia Committente: Generali Real Estate - Fondo Mascagni |
Note: All'epoca della sua costruzione, presentava gli stessi elementi estetici caratteristici della Torre Galfa e tipici dello stile architettonico di Bega, caratterizzato da un'estetica minimale e da una facciata razionale, con finestre disposte in griglie simmetriche.[Note: Si tratta di uno stabile posto ad angolo (ecco il nome internazionale di The Corner) tra Viale della Liberazione e Piazza Einaudi, nel cuore del distretto per affari posto a cavallo dei quartieri di Porta Nuova, Porta Garibaldi, Varesine e Isola. Una spettacolare riqualificazione di un vecchio edificio che andava assolutamente svecchiato. L’edificio ha una superficie di circa 20.000 mq disposti su 11 piani, con una spettacolare terrazza panoramica. Progettato dall'architetto Melchiorre Bega e completato nel 1964, fu precedentemente concepito per ospitare gli uffici della Stipel e si trovava vicino alla Torre dei Servizi Tecnici Comunali, all'epoca nel centro direzionale di Milano. Il palazzo, dalla sua costruzione in poi, ha ospitato uffici dell'Inps, della Telecom e infine della Generali. Oggi The Corner ospita, tra gli altri, Versace e F.C. Internazionale che si è spostata da Corso Vittorio Emanuele II.
Nome: Palazzo della Permanente
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Turati Tipologia: Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente Piani: 12 fuori terra + piano attico terrazzato Altezza: Metri 50 circa Progettista: Architetto Luca Beltrami Committente: Società delle Belle Arti Anno di realizzazione: 1886 Anno di ristrutturazione: 1953 Progettista: Architetti e designer Pier Giacomo Castiglioni, Achille Castiglioni, Luigi Fratino Note: Leggi la sua storia |
Note: E' stato avviato nel luglio 2022 il cantiere per la ristrutturazione e riqualificazione dell’edificio di 12 piani annessa al Museo della Permanente e acquistata nel 2021 da Artisa Group AG, società svizzera di sviluppo immobiliare e che ha affidato i lavori sono stati affidati a Park Associati e che sempre a Milano sta sviluppando anche City Pop. Il cantiere è entrato nel vivo e l’edificio è stato completamente svuotato, fatti salvi i marmi e un pavimento a mosaico opportunamente protetti durante i lavori. Il blocco ascensori originale è stato demolito per far spazio a uno più ampio e rispondente alle esigenze dei nuovi tenant che potranno accedere all’edificio presumibilmente tra 12 mesi. Il progetto prevede che l’edificio sia occupato da un paio di aziende, anche se è predisposto per una diversa configurazione.
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Gli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento, mirano a preservare il valore storico dell’edificio, mettendone in risalto l’identità e le caratteristiche architettoniche attraverso una rispettosa rilettura in chiave contemporanea. Il progetto di Park Associati rispetta quindi il disegno dei Fratelli Castiglioni, architetti storici, ma è caratterizzato da una sopraelevazione che coniuga i materiali originali con ampie vetrate per dar luce alla nuova lanterna.
Nome: Nyx Hotel ex Palazzo Philips
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Piazza IV Novembre - Via Filzi - Centrale Tipologia: Albergo Piani: 12 fuori terra + piano attico terrazzato Altezza: Metri 45 circa Progettista: Sconosciuto Committente: Philips Anno di realizzazione: 1949 Anno di ristrutturazione: 2017 Committente: Gruppo Leonardo Hotels Note: Bella opera di razionalista, di cui ignoriamo gli autori |
Note: L'hotel ha sostituito l'antica sede della Philips, per anni rimasta vuota, che ora è stata rivitalizzata e restaurata. Ci troviamo in Piazza IV Novembre 3, di fianco alla Stazione Centrale di Milano. La particolarità di questo albergo è che offre un vero museo di streetart, grazie al concept con cui è stato allestito; ospita, infatti. varie opere di graffiti negli spazi comuni, come hall e corridoi, e vanta ambienti arredati con un design d'estremo gusto.
L’hotel è un 4 stelle, si sviluppa su 11 piani, per un totale di 299 camere e 21 suites. L’area al piano terra ospita un ristorante, un bar e un patio, collegati l’uno con l’altro, soluzione che crea un solo ambiente dove rilassarsi. Questo spazio, che si allarga anche nella corte interna, diviene luogo per eventi musicali ed esposizioni d'arte contemporanea, usufruibili anche da chi non è ospite della struttura. Le terrazze sul tetto offrono, infine, una vista mozzafiato sulla città.
L’hotel è un 4 stelle, si sviluppa su 11 piani, per un totale di 299 camere e 21 suites. L’area al piano terra ospita un ristorante, un bar e un patio, collegati l’uno con l’altro, soluzione che crea un solo ambiente dove rilassarsi. Questo spazio, che si allarga anche nella corte interna, diviene luogo per eventi musicali ed esposizioni d'arte contemporanea, usufruibili anche da chi non è ospite della struttura. Le terrazze sul tetto offrono, infine, una vista mozzafiato sulla città.
Nome: Palazzo del Lavoro
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Piazza IV Novembre - Via Filzi - Centrale Tipologia: Direzionale - uffici Piani: 12 fuori terra Altezza: 45 metri circa Progettista: Sconosciuto Committente: Gi Group Anno di realizzazione: Anni '60 del secolo scorso Anno di ristrutturazione: 2009 |
Nome: Complesso residenziale con torre angolare
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Filzi - Centrale Tipologia: Residenziale, uffici e commeciale Piani: 12 fuori terra + piano attico terrazzato Altezza: Metri 45 circa Progettista: Sconosciuto Committente: Privati Anno di realizzazione: Fine anni '50 del secolo scorso |
Nome: Torre dell'Archivio Palazzo di Giustizia
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Freguglia - Porta Vittoria Tipologia: La torre si eleva al vertice sud-ovest del complesso, era originariamente destinata a custodire l'Archivio ed a lungo luogo di deposito provvisorio dei materiali oggi conservati all'Archivio Civico. Oltre alle aule di Giustizia e gli uffici, nel palazzo del Tribunale trovano spazio anche una biblioteca, il bar, l'ufficio stampa ed altri servizi Piani: 12 fuori terra Altezza: Metri 61 Progettista: Architetto Marcello Piacentini Committente: Ministero Grazia e Giustizia Anno di realizzazione: 1940 |
Piazza Missori
Piazza Missori costituisce un inquietante, e ingiustaimente negletto, puzzle dei più diversi stilemi architettonici del XX secolo, di architetti quali Cesare Penati, Emilio Lancia, Marcello Piacentini e Giovanni Muzio. Edifici alti, certo non proprio grattacieli, che spaziano dal liberty, al modernismo, dal razionalisamo, all'american style, affiancando le più antiche testimonianze di storia meneghina: la cripta paleocristiana del V secolo, i resti dell'abside di San Giovanni in Conca, risalenti al secolo XI, il secentesco Collegio di Sant'Alessandro e il monumento celebrativo del Generale Giuseppe Missori, testimone e "fautore" della sconfitta garibadina sull'Aspromonte.
Nome: Palazzo Meroni
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Piazza Missori - San Babila Tipologia: Residenziale e commerciale, Piani: 7 fuori terra + cupola coronata da terrazzino con parapetto Altezza: Oltre i 40 al vertice della cupola Progettista: Architetti Cesare Penati e Cesare Tenca Committente: Privati Anno di realizzazione: 1924 |
Note: Il monumentale edificio fu iniziato nel 1914 e terminato nel 1924; il fronte su piazza Missori è caratterizzata da lesene terminanti in festoni, con una copertura a cupola e con due languide figure maschili sulle ogive della balconata, di richiamo parigino sono i putti che circondano gli oculi delle mansarde. Il libro "1001 cose da vedere a Milano " scrive: "Piacevole mescolanza fra lo stile Liberty ed elementi tipici del Rococò. Così Palazzo Meroni è sormontato da una cupoletta a spicchi con copertura a squame di rame nella quale si aprono degli oblò al posto delle finestre. Gli oblò tornano anche sulle mansarde, dove sono però sommersi di grovigli di putti." Degno di nota anche il parapetto della scala, realizzato da Alessandro Mazzuccottelli.
Nome: Palazzo Missori
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Piazza Missori - VIa Mazzini - Via Gonzaga- San Babila Tipolologia: Residenziale e commerciale Piani: 10 fuori terra Altezza: Metri 40 Progettista: Architetto Marcello Piacentini Committente: Privati Anno di realizzazione: 1938 |
Nome: Palazzo dei Cavalieri
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Piazza Missori - San Babila Tipologia: Residenziale, albergo, commerciale, ed ex cinema Piani: 11 fuori terra + piano attico terrazzato Altezza: Metri 45 circa Progettista: Architetto Emilio Lancia Committente: Privati Anno di realizzazione: 1950 |
Note: Il complesso che ospita anche l'omonimo albergo, sorge alla fine della guerra, nel contesto della ricostruzione e del riassetto di Piazza Missori, esprimendo ancora una mai sopita matrice, d'rchitetto novecentista.
Enorme costruzione a pianta trapezoidale, con ingresso principale da Piazza Missori, a facciata convessa con losanghe veneziane. A sinistra sono scolpiti quattro bassorilievi con quattro episodi di vita: Lavoro, Favola, Riposo e Idea, ispirati da quelli del Palazzo dell'INPS, di fronte. Per ricordare l'antica origine viscontea del sito vi sono i busti dei duchi sul portale di ingresso. Ad angolo col Corso di P.ta Romana, vi è il bassorilievo coi ricordi dei danni della guerra.
Enorme costruzione a pianta trapezoidale, con ingresso principale da Piazza Missori, a facciata convessa con losanghe veneziane. A sinistra sono scolpiti quattro bassorilievi con quattro episodi di vita: Lavoro, Favola, Riposo e Idea, ispirati da quelli del Palazzo dell'INPS, di fronte. Per ricordare l'antica origine viscontea del sito vi sono i busti dei duchi sul portale di ingresso. Ad angolo col Corso di P.ta Romana, vi è il bassorilievo coi ricordi dei danni della guerra.
Sulla piazza, dove si affacciano confusamente edifici di epoca diversa, l’ampia curvilinea facciata dell’hotel sovrasta certamente con la sua mole le costruzioni che lo attorniano, ma indubbiamente la sua presenza rappresenta un valido elemento di qualificazione urbana.
Nome: Palazzo Muzio
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Piazza Missori - San Babila Tipologia: Residenziale e commerciale Piani: 10 fuori terra Altezza: Metri 40 Progettista: Architetto Giovanni Muzio Committente: Privati Anno di realizzazione: 1952 |
Nome: Palazzo
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Piazza Missori - San Babila Tipologia: Residenziale e commerciale Piani: 10 fuori terra Altezza: Metri 40 Progettista: Ignoto Committente: Privati Anno di realizzazione: Primi anni '50 del XX secolo |
Nome: The Brian Barry Building
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Durini - San Babila Tipologia: Commerciale Piani: 12 fuori terra Altezza: Metri 40 circa Progettista: Architetto Giovanni Muzio Committente: Privati Anno di realizzazione: 1950 Anno di ristrutturazione: 2016 |
Nome: Torre di Viale Montenero
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Viale Montenero - Porta Romana Tipologia: Residenziale e commerciale Piani: 14 fuori terra Altezza: Metri 45 circa Progettista: Architetto Giovanni Muzio Committente:Privati Anno di realizzazione: 1954 Anno di ristrutturazione: 2017 - 2018 |
Note: Dopo più di un anno di lavori, la torre di Viale Monte Nero 6 non è ancora completata. L'edificio di 14 piani fu progettato da Giovanni Muzio e costruito nel 1954.La struttura era caratterizzata da una facciata scandita da terrazzi alternati di due tipologie differenti, sia come colori, sia per il disegno. La pianta della torre è di forma particolare, un impianto a T sostanzialmente formato da un trapezio e un lungo rettangolo costruito sulla sua base minore; ai piedi sorge la piastra commerciale del complesso, caratterizzata da un podio aggettante che identifica la differenza d’uso. Le facciate erano originariamente rivestite in listelli di clinker beige, che davano un colore uniforme all’edificio. La riqualificazione rivela un differente aspetto esteriore, con un effetto policromatico ottenuto attraverso l’apposizione di pannelli di differenti colori, che spaziano dal bianco all’azzurro al verde scuro. Dei balconi, ancora coperti, invece non siamo riusciti a capire il nuovo disegno. In linea di massima le differenze sembrano essere solo cromatiche, mantenendo la caratteristica delle balconate a blocchi di due.
Architetto Giovanni Muzio
Giovanni Muzio (Milano, 12 febbraio 1893 – Milano, 21 maggio 1982) fu l'iniziatore più rappresentativo del movimento artistico Novecento o meglio di quella corrente tradizionalista che caratterizzò l'architettura italiana degli anni venti e trenta, in polemica con il Razionalismo.
Tra il 1919 ed il 1922 Muzio realizzò quella che lui stesso considerò un'opera manifesto: la cosiddetta Ca' Brutta in via Moscova, che suscitò scandalo o comunque un grande scalpore, come dimostra il nome attribuito popolarmente all'edificio, a causa dell'uso quasi stravagante degli elementi del linguaggio classico. |
Muzio, in disaccordo tanto con l'eclettismo neogotico e neorinascimentale (che ancora sopravviveva a Milano) quanto con il Liberty, con la Ca' Brutta impose un ritorno del classicismo, ridotto a volumi puri ed elementi architettonici semplici, lontani da ogni storicismo eclettico.
I suoi riferimenti stanno nel neoclassicismo ottocentesco lombardo. |
La sua architettura si avvicina alla metafisica di Giorgio De Chirico ed al Realismo Magico, producendo un severo monumentalismo a cui si riconosce oggi un grande valore urbano.
Nome: Grattacielo di Porta Genova
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Corso Genova - Via Ariberto - Porta Genova Tipologia: Residenziale e commerciale Piani: 17 fuori terra Altezza: Metri 60 Progettista: Architetto Mario Bacciocchi Committente: INAIL Anno di realizzazione: 1950 - 1952 |
Note: L’elegante torre di via Ariberto angolo corso Genova, è una composizione articolata formata da parallelepipedi ad incastro. Ha un corpo di sei piani su Corso Genova, che si collega alla cortina degli altri palazzi del corso. Mentre, posto ad angolo, si trova il corpo più basso, solo due livelli (quello commerciale e quello del primo piano), rivestito in marmo scuro, che si allunga sul lato di via Ariberto formando anche l’atrio d’accesso alla torre. Il blocco scuro è scandito anche dalle finestre del primo piano molto alte e strette. Sul lato di via Daniele Crespi, il palazzo ripropone un edificio più alto di 5 piani.
Nome: Casa Albergo
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Corridoni Tipologia: Residenziale per studenti Piani: 14 fuori terra + tetto terrazzato Altezza: Metri 60 circa Progettista: Architetto Luigi Moretti - Ingegner Giulio Borelli Committente: Comune di Milano Realizzazione: Cofimprese Anno di realizzazione: 1951 |
Note: L'edificio fa parte di un complesso di opere che il Comune di Milano programma al termine della seconda guerra dando il via al piano di ricostruzione della città devastata dai bombardamenti.
La casa albergo di Luigi Moretti si trova in via Corridoni 22, in una zona semi centrale della città appena oltre la cerchia dei navigli, non lontano dal Palazzo di Giustizia.
Inserito in un'area quadrangolare, l'edificio ha una pianta ad H costituita da due corpi principali, elevati su sei e quattordici piani, con struttura portante in cemento armato e copertura piana a terrazza. Allineato al bordo stradale è il fabbricato basso, destinato ad ospiti femminili, originariamente per "donne laureate", mentre quello alto, riservato ai maschi, è molto arretrato dal bordo del lotto e preceduto da una sistemazione a giardino con platani. Di collegamento fra i due fabbricati lineari è un corpo basso con l'ingresso principale comune per la ricezione degli ospiti, attraverso il quale sono smistati gli accessi alle due sezioni.
La casa albergo di Luigi Moretti si trova in via Corridoni 22, in una zona semi centrale della città appena oltre la cerchia dei navigli, non lontano dal Palazzo di Giustizia.
Inserito in un'area quadrangolare, l'edificio ha una pianta ad H costituita da due corpi principali, elevati su sei e quattordici piani, con struttura portante in cemento armato e copertura piana a terrazza. Allineato al bordo stradale è il fabbricato basso, destinato ad ospiti femminili, originariamente per "donne laureate", mentre quello alto, riservato ai maschi, è molto arretrato dal bordo del lotto e preceduto da una sistemazione a giardino con platani. Di collegamento fra i due fabbricati lineari è un corpo basso con l'ingresso principale comune per la ricezione degli ospiti, attraverso il quale sono smistati gli accessi alle due sezioni.
Architetto Piero Bottoni
«Inventeur de montagne e de magnifiques constructions populaires»: questa definizione che Fernand Leger, in una dedica, ha dato di Piero Bottoni, riassume i termini essenziali dell'opera di questo architetto: il suo muoversi fra le polarità del sogno e dell'impegno civile.
Monte Stella e QT8 - a cui evidentemente alludeva Leger - possono fare da emblema alle due polarità. Basterebbero queste due opere a indicare l'importanza di Piero Bottoni nella storia urbanistica non solo di Milano, ma dell'Italia, nel Novecento. |
Ma è Milano il vertice del suo lavoro. E' impensabile affrontare le trasformazioni della città ambrosiana nei quarant'anni dal 1930 al 1970 senza fare i conti con i progetti e le realizzazioni di Piero Bottoni. Nell'insieme le sue opere rinnovano l'idea di una Milano ancora capace di aperture e di sincretismi e insieme disponibile a metabolizzare il nuovo nel segno dell'urbanità. Gli edifici per abitazioni - in via Mercadante (1934-35), in corso Buenos Aires (1946-59, con M. Pucci e G. Ulrich), in corso Genova (1949-50, con C. Turus), al quartiere Harrar (1951-53, con M. Morini e C. villa), in corso Sempione (1953-58), al quartiere Comasina (1956-57, con P. Lingeri) - aderiscono pienamente all'aspirazione di fare di «quella data casa [...] un evento sociale oltre che estetico»: limpidi esempi di una modernità attenta ai valori civili.
Nome: Palazzo Ina
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Corso Sempione - Sempione Tipologia: Residenziale, uffici, commerciale Piani: 19 fuori terra Altezza: Metri 65 circa Progettista: Architetto Piero Bottoni Progetto strutture: Federzoni C. - Gori G. Realizzazione: Rappresentanze industriali per edilizia ing. G. Vincenti; Officine Bossi (ossatura metallica) Direzione lavori: Gianmauro Oldrini Committente: INA - Istituto Nazionale Assicurazioni Anno di realizzazione: 1958 |
Note: L'edificio sorge perpendicolare a corso Sempione e si sviluppa su 19 piani fuori terra, prevalentemente destinati alla residenza per il ceto medio, per un altezza totale di circa 64 metri. Ogni livello ospita otto appartamenti, serviti da quattro blocchi con scale e ascensori. Gli alloggi sono dotati di profonde logge su cui affacciano i soggiorni, che scandiscono il prospetto sud-est rivolto alla città; sul fronte nord-ovest, invece, il corpo di fabbrica è ritmato dalla ripetizione di quattro file di terrazzi prefabbricati in cemento e ceramica, che sono parte del sistema distributivo (una reinterpretazione moderna del ballatoio) e al contempo funzionano come balconi di servizio, parzialmente mascherati da grigliati. L'eccezione a questo schema è costituita dal piano terra, per cui Bottoni aveva immaginato una galleria pubblica a servizio di negozi ed uffici molto simile a quella di Palazzo Argentina. Questo perché il grattacielo INA, certamente una delle più convincenti opere di Bottoni, era stato concepito come prototipo alternativo alla logica insediativa del blocco a corte, confermata dagli strumenti urbanisti all'epoca vigenti. Attraverso questo progetto, si voleva dimostrare come la successione di edifici alti inseriti in un disegno organico di passaggi pubblici e strade verdi, poste al piede dei vari complessi, avrebbe invece potuto, finalmente, generare un nuovo modello di città. Il ruolo strategico della galleria pubblica è confermato anche dalle scelte di trattarne le pareti quasi come un quadro, in cui si alternano rivestimenti in tessere di mosaico di sgargianti colori. Particolarmente interessanti le soluzioni d'angolo, che non è quello retto di matrice razionalista ma che si scompone in linee spezzate concave e convesse, in grado di animare i fronti.
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Nome: Palazzo Argentina
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Corso Buenos Aires - Buenos Aires Tipologia: Residenziale, uffici, commerciale Piani: 15 fuori terra Altezza: Metri 50 circa Progettista: Architetti Piero Bottoni; Guglielmo Ulrich; Luciano Agostoni; Mario Pucci Progetto cinematografo: Mario Cavallè Realizzazione: Sante Comolli Direzione lavori: Piero Bottoni; Guglielmo Ulrich; Sante Comolli Committente: Privati Anno di realizzazione: 1951 |
Note: L'edificio, destinato a varie funzioni, è organizzato in due corpi accessibili da ingressi differenziati. Il basamento a pianta quadrata con lato pari a una lunghezza di 40 metri si sviluppa su tre livelli ed è diviso, al piano terra, in due blocchi da una galleria pedonale, che separa i negozi e gli uffici da un cinematografo (oggi in disuso e pesantemente nascosto da cartelloni pubblicitari). Il corpo superiore, perpendicolare a corso Buenos Aires, è invece costituito da una torre di undici piani in cui sono collocate le abitazioni, dotate di logge ricavate sui lati corti del blocco. Alcune di queste terrazze sono state in seguito chiuse dagli inquilini, specialmente sul fronte rivolto a via Masera. La netta distinzione è mantenuta anche per le scelte progettuali relative alle facciate. La piastra a destinazione commerciale presenta, infatti, una serie di grandi aperture con serramenti continui in metallo, mentre il corpo superiore è ritmato dalla successione ripetuta di finestre ad andamento verticale, che bucano ossessivamente il forte spessore del paramento murario. Qui la scelta è caduta su serramenti in rovere con apertura a bilico, in parte sostituiti nel corso degli anni così come la maggioranza di quelli dei negozi. La facciata sud-ovest della torre, rivolta verso via Spallanzani, è inoltre solcata da tre file di piccoli balconi, che ne accentuano la corsa verso l'alto.
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Nome: Edificio per Abitazioni
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Giuseppe Pogatschnig - Pagano Tipologia: Edilizia Popolare Piani: 11 fuori terra Altezza: Metri 40 circa Progettista: Architetti Pietro Lingeri - Luigi Zuccoli Committente: INA Casa Anno di realizzazione: 1951 |
Note: L'edificio progettato da Pietro Lingeri e Luigi Zuccoli tra il 1949 e il 1951 è considerato tra gli episodi più significativi nel panorama dell'edilizia popolare milanese del dopoguerra in virtù delle sue particolari soluzioni distributive e tipologiche. Inserito nel contesto del Quartiere dell'Ottava Triennale (QT8) - concepito dal suo ideatore Piero Bottoni come "una mostra permanente, sperimentale, vivente dell'architettura moderna" - l'edificio è una delle diverse "case alte" previste dal piano urbanistico, svettanti nel verde. Il progetto si sviluppa a partire dal disegno di unità abitative composte da salotto, cucina, bagno e camere da letto (da una a tre). I singoli alloggi vengono aggregati l'uno al fianco dell'altro e distribuiti da un sistema a ballatoio con due vani scala, dando origine ad un grande corpo in linea alto undici piani e lungo circa ottanta metri, orientato sull'asse eliotermico.
Nome: Grattacielo Centro Svizzero
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via del Vecchio Politecnico Tipologia: Direzionale e istituzionale Piani: 21 fuori terra Altezza: Metri 80 Progettista: Architetto Armin Meili Committente: Centro Svizzero Anno di realizzazione: 1952 |
Note: Il Centro Svizzero è un complesso direzionale di Milano, sito in piazza Cavour. Conosciuto in particolare per la sua torre di 80 metri, è stato il grattacielo più alto della città dal 1952, anno della sua inaugurazione, al 1954, quando fu superato dalla Torre Breda di piazza della Repubblica.
Si compone di due corpi separati: la cosiddetta Casa Bassa, di quattro piani, che costituisce il fronte strada su piazza Cavour e l'elemento di raccordo con l'edificato preesistente della via Palestro, e la Torre con accesso in via del Vecchio Politecnico.
Si compone di due corpi separati: la cosiddetta Casa Bassa, di quattro piani, che costituisce il fronte strada su piazza Cavour e l'elemento di raccordo con l'edificato preesistente della via Palestro, e la Torre con accesso in via del Vecchio Politecnico.
Nome: Terzo Palazzo Uffici Montecatini
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Largo Stati Uniti Tipologia: Direzionale Piani: 13 fuori terra + tetto terrazzato con torretta Altezza: Metri 50 circa Progettista: Architetti Antonio Fornaroli, Giò Ponti Committente: Montecatini Anno di realizzazione: 1952 |
Note: Realizzati in tempi diversi su due lotti contigui, i palazzi per la Montecatini sono stati disegnati per ospitare in un unico, modernissimo complesso tutti gli uffici amministrativi della società milanese, produttrice di materiali come l’alluminio e il marmo che Ponti impiegherà per la costruzione concepita come modello in scala reale delle potenzialità offerte dall’industri italiana.
Il primo edificio, su un terreno trapezoidale, si sviluppa in tre corpi di fabbrica di varia altezza, che disegnano una H arretrata rispetto a via Moscova per consentire l’inserimento di uno spazio utilizzato come parcheggio. L’intero complesso – descritto da Ponti come uno dei primi esempi di sottomissione dell’architetto all’opera (1957) – è studiato a partire da un’attenta analisi del dimensionamento minimo dell’unità di lavoro, costituita dalle scrivania per quattro impiegati e dai suoi collegamenti con le condotte energetiche ed impiantistiche, che includono le dotazioni d’avanguardia (come la climatizzazione, la centrale telefonica o la posta pneumatica) che ne faranno un emblema della modernità milanese. Al punto che il palazzo fu elogiato sia da Curzio Malaparte sia da Giuseppe Pagano, che lo definì «una lezione di coraggiosa indipendenza espressiva con la sua architettura aggiornatissima» (1939), spinta fino alla progettazione di ogni sua parte, dalle scrivanie in lamiera, alle sedute in anticorodal, ai tramezzi, ai segnalatori luminosi, agli impianti igienici, alle cabine degli ascensori e molto altro. Le facciate, superfici verticali ininterrotte, hanno serramenti in alluminio perfettamente complanari alle lastre di marmo cipollino apuano verde, tagliato controverso alla venatura per ottenere il particolare effetto denominato “a tempesta”. E sono coronate non più dagli obelischi immaginati per le case degli anni Venti, ma da una fila di aste in alluminio che svettano sulla porzione centrale, leggermente concava, dell’edificio rivolto a via Moscova. Danneggiato gravemente durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, il primo palazzo Montecatini è stato parzialmente ricostruito e innalzato di un piano per volere del presidente della società, Guido Donegani, nonostante la manifesta contrarietà di Ponti. A partire da questo episodio, l’architetto inizierà a riflettere su quello che poi sarà uno degli elementi base del suo linguaggio architettonico degli anni ’50, ossia la forma finita, inalterabile perché conclusa in sé stessa.
Il secondo palazzo, costruito a quindici anni di distanza dal primo su un lotto adiacente, ne riprende alcuni principi compositivi, anche se – osserva Piero Bottoni – «la forma esterna a paragone del contiguo palazzo appare soverchiata dalla ricchezza e vistosità dei materiali» (1954) come il marmo Apuano sulle superfici su strada o il mosaico a tessere bianche, che riveste quelle rivolte all’interno. Anche qui un elemento alto collega due corpi più bassi, arretrando rispetto alla strada e andando a formare, stavolta, una piccola piazza, che introduce a una galleria pubblica in cui vengono esposti i prodotti della Montecatini. Il complesso però è chiuso da un quarto braccio, che conferma la logica insediativa del blocco a corte interna prevista per il terreno. Affacciato su via Montebello, questo blocco ha un carattere molto diverso dagli altri, con la facciata scandita da fasce orizzontali e movimentata da leggeri aggetti.
Il terzo complesso con grattacielo frontale, più tardo rispetto al precedente di Via Moscova/Turati, non lo supera in brillantezza di soluzioni compositive. Più interessanti invece l'organizzazione degli spazi all'interno e la scelta dei materiali. Strutture in c.a. Copertura in lastre di alluminio. Rivestimento delle facciate su strada in Nuvolato Apuano; facciate interne ricoperte in tesserine di marmo di Carrara. Serramenti in alluminio anodizzato. Marmi e pietre anche all'interno sono impiegati con grande profusione, in tutte le zone di rappresentanza e passaggio. Su un lotto trapezoidale, una torre di 12 piani si affaccia sul Largo Stati Uniti. Rappresenta la parte pubblica del complesso, con una fontana circolare in Nuvolato apuano dello stesso Giò Ponti, oggi circondata da fioriere, con un ampio ingresso di rappresentanza e con gli uffici dirigenziali ai piani, e riparando le cortine laterali con gli uffici impiegatizi su Via Turati e Principe Amedeo (su 7 piani), bucate al pian terreno dalle vetrine dei negozi.
Il primo edificio, su un terreno trapezoidale, si sviluppa in tre corpi di fabbrica di varia altezza, che disegnano una H arretrata rispetto a via Moscova per consentire l’inserimento di uno spazio utilizzato come parcheggio. L’intero complesso – descritto da Ponti come uno dei primi esempi di sottomissione dell’architetto all’opera (1957) – è studiato a partire da un’attenta analisi del dimensionamento minimo dell’unità di lavoro, costituita dalle scrivania per quattro impiegati e dai suoi collegamenti con le condotte energetiche ed impiantistiche, che includono le dotazioni d’avanguardia (come la climatizzazione, la centrale telefonica o la posta pneumatica) che ne faranno un emblema della modernità milanese. Al punto che il palazzo fu elogiato sia da Curzio Malaparte sia da Giuseppe Pagano, che lo definì «una lezione di coraggiosa indipendenza espressiva con la sua architettura aggiornatissima» (1939), spinta fino alla progettazione di ogni sua parte, dalle scrivanie in lamiera, alle sedute in anticorodal, ai tramezzi, ai segnalatori luminosi, agli impianti igienici, alle cabine degli ascensori e molto altro. Le facciate, superfici verticali ininterrotte, hanno serramenti in alluminio perfettamente complanari alle lastre di marmo cipollino apuano verde, tagliato controverso alla venatura per ottenere il particolare effetto denominato “a tempesta”. E sono coronate non più dagli obelischi immaginati per le case degli anni Venti, ma da una fila di aste in alluminio che svettano sulla porzione centrale, leggermente concava, dell’edificio rivolto a via Moscova. Danneggiato gravemente durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, il primo palazzo Montecatini è stato parzialmente ricostruito e innalzato di un piano per volere del presidente della società, Guido Donegani, nonostante la manifesta contrarietà di Ponti. A partire da questo episodio, l’architetto inizierà a riflettere su quello che poi sarà uno degli elementi base del suo linguaggio architettonico degli anni ’50, ossia la forma finita, inalterabile perché conclusa in sé stessa.
Il secondo palazzo, costruito a quindici anni di distanza dal primo su un lotto adiacente, ne riprende alcuni principi compositivi, anche se – osserva Piero Bottoni – «la forma esterna a paragone del contiguo palazzo appare soverchiata dalla ricchezza e vistosità dei materiali» (1954) come il marmo Apuano sulle superfici su strada o il mosaico a tessere bianche, che riveste quelle rivolte all’interno. Anche qui un elemento alto collega due corpi più bassi, arretrando rispetto alla strada e andando a formare, stavolta, una piccola piazza, che introduce a una galleria pubblica in cui vengono esposti i prodotti della Montecatini. Il complesso però è chiuso da un quarto braccio, che conferma la logica insediativa del blocco a corte interna prevista per il terreno. Affacciato su via Montebello, questo blocco ha un carattere molto diverso dagli altri, con la facciata scandita da fasce orizzontali e movimentata da leggeri aggetti.
Il terzo complesso con grattacielo frontale, più tardo rispetto al precedente di Via Moscova/Turati, non lo supera in brillantezza di soluzioni compositive. Più interessanti invece l'organizzazione degli spazi all'interno e la scelta dei materiali. Strutture in c.a. Copertura in lastre di alluminio. Rivestimento delle facciate su strada in Nuvolato Apuano; facciate interne ricoperte in tesserine di marmo di Carrara. Serramenti in alluminio anodizzato. Marmi e pietre anche all'interno sono impiegati con grande profusione, in tutte le zone di rappresentanza e passaggio. Su un lotto trapezoidale, una torre di 12 piani si affaccia sul Largo Stati Uniti. Rappresenta la parte pubblica del complesso, con una fontana circolare in Nuvolato apuano dello stesso Giò Ponti, oggi circondata da fioriere, con un ampio ingresso di rappresentanza e con gli uffici dirigenziali ai piani, e riparando le cortine laterali con gli uffici impiegatizi su Via Turati e Principe Amedeo (su 7 piani), bucate al pian terreno dalle vetrine dei negozi.
Note: L’edificio in Via Carducci, progettato nel 1952 da Gio Ponti per la società Edison, è un classico edificio per uffici del periodo. Finalmente, dopo un lavoro di restauro durato diversi mesi, è tornato come nuovo. La regolarità, linearità ed essenzialità di questo edificio, con le sue finestre identiche che fungono da elemento decorativo, è segno di un epoca che voleva guardare al futuro e dimenticare un passato fatto di due guerre tremende l’una distante solo una ventina d’anni dell’altra.
Nome: Palazzo o Grattacielo di Porta Nuova
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Gioia - Porta Nuova Tipologia: Residenziale e commerciale Piani: 12 fuori terra + piano attico terrazzato Altezza: Metri 40 circa Progettista: Architetto Pietro Lingeri Realizzazione: Ignota Committente: Enrico e Modesto Giorgetti Impresa costruttrice: Geometra Modesto Giorgietti Anno di realizzazione: 1952 |
Note: Fu costruito sulla testa della Martesana, dove il canale, ormai interrato, si immetteva nella conca dell'immacolata di Via S. Marco. Il complesso è costituito da una torre di 12 piani sulla Via Gioia, da un condominio di 8 piani e da un corpo su strada basso, adibito a servizi e negozi, che si allungano su una via secondaria. Seppur considerato dalla critica un mero esercizio scolastico sui temi del modernismo della ricostruzione, si contraddistingue per le soluzioni adottate nelle articolazioni tra i volumi costruiti. L'edificio è un complesso composto da tre corpi di fabbrica di diversa altezza, sistemati perpendicolarmente a via Melchiorre Gioia: dei due volumi in linea, quello a due piani è pensato per negozi e piccoli alloggi di servizio alle attività commerciali; quello a sette livelli, arretrato rispetto al filo stradale, raggiunge i 24 metri di altezza e accoglie quattro appartamenti per piano che vanno da una dimensione minima di novanta metri quadri a quella massima di centoventi; la torre di dodici livelli, alta quaranta metri, è suddivisa in due appartamenti per piano distribuiti da un doppio vano che ospita ascensori veloci. Data la prossimità con il nascente Centro Direzionale, già il progetto di Lingeri prevedeva la possibilità di trasformare alcuni delle residenze nella torre in uffici. La torre ha una struttura in travi e pilastri in cemento armato ad alta resistenza, mentre i corpi più bassi sono realizzati in muratura portante. Tutte le facciate sono rivestite in marmo bronzetto lungo il basamento, che cede il passo a tessere di ceramica per la porzione superiore di ciascun fronte.
Nome: Grattacielo Baselli o Torre Biancamano
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Piazzale Biancamano Tipologia: Residenziale e commerciale Piani: 19 fuori terra Altezza: Metri 65 Progettista: Architetti Guido Baselli - Piero Portaluppi Realizzazione: Ignota Committente: RAS Assicurazioni Anno di realizzazione: 1952 |
Note: Un primo studio per i prospetti è commissionato a Piero Portaluppi, che disegna un parallelepipedo compatto, appena segnato alle finestre e dai baconi, appoggiato su di un basamento di uffici che ricalca il profilo dell’isolato. La versione definitiva di Guido Baselli del maggio 1953 , introduce ampie logge a segnare con decisine la facciata principale e modifica radicalmente la distribuzione interna dell’edificio e dei singoli alloggi.
Durante la fase della costruzione , in corso d’opera, fa la sua comparsa un coronamento aggiuntivo di due piani, leggermente arretrati rispetto alla facciata principale. Il travagliato cantiere dà alla città una torre di 19 piani, alta oltre 65 metri, in cui l’aspetto architettonico signorile si accompagna all’adozione di soluzioni tecnologiche e dotazioni innovative per il tempo. ( riscaldamento a pannelli a soffitto, pozzo per acqua fresca per il raffreddamento estivo, garage sotterraneo con 30 autorimesse con ascensore ). Piano terreno con locali commerciali affacciati su strada – 6 appartamenti di varie metrature, per piano – coronamento con due alloggi prestigiosi che si contendono una delle più esclusive vedute sulla città.
La torre all’inizio era di proprietà della RAS che affittava ai suoi dipendenti , creando un microcosmo sociale piuttosto omogeneo di ceto medio-alto. Nel maggio del 2008 si aggiunge il progetto di un 20° piano con terrazza e piscina. Per via di un difficile accordo con il condominio i lavori sono ancora in fase di attesa.
Durante la fase della costruzione , in corso d’opera, fa la sua comparsa un coronamento aggiuntivo di due piani, leggermente arretrati rispetto alla facciata principale. Il travagliato cantiere dà alla città una torre di 19 piani, alta oltre 65 metri, in cui l’aspetto architettonico signorile si accompagna all’adozione di soluzioni tecnologiche e dotazioni innovative per il tempo. ( riscaldamento a pannelli a soffitto, pozzo per acqua fresca per il raffreddamento estivo, garage sotterraneo con 30 autorimesse con ascensore ). Piano terreno con locali commerciali affacciati su strada – 6 appartamenti di varie metrature, per piano – coronamento con due alloggi prestigiosi che si contendono una delle più esclusive vedute sulla città.
La torre all’inizio era di proprietà della RAS che affittava ai suoi dipendenti , creando un microcosmo sociale piuttosto omogeneo di ceto medio-alto. Nel maggio del 2008 si aggiunge il progetto di un 20° piano con terrazza e piscina. Per via di un difficile accordo con il condominio i lavori sono ancora in fase di attesa.
Nome: Grattacielo Via Esculapio
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Esculapio - Comasina Tipologia: Residenziale di edilizia popolare Piani: 13 fuori terra + tetto mansardato Altezza: 45 metri circa Progettista: Architetto Camillo Rossetti Realizzazione: Ignota Committente: IACP Anno di realizzazione: 1953 |
Nome: Grattacielo Piazza Amendola
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Domenichino Tipologia: Residenziale e commerciale Piani: 15 fuori terra + piano attico terrazzato Altezza: Metri 50 circa Progettista: Architetto Luigi Mattioni Realizzazione: Ignota Committente: Privati Anno di realizzazione: 1953 |
Nome: Torre Domus
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Viale Zara Tipologia: Residenziale e commerciale Piani: 12 fuori terra Altezza: Metri 45 circa Progettista: Architetto Luigi Mattioni Realizzazione: Ignota Committente: Privati Anno di realizzazione: 1954 |
Nome: Casa INCIS
Località: Milano - Lombardia Ubicazione:Via Negroli Tipologia: Residenziale Piani: 12 fuori terra Altezza: Metri 40 circa Progettista: Architetti Gandolfi Vittorio - Ciribini Giuseppe - Montesi Pio Realizzazione: Ignota Committente: Istituto Nazionale Case degli Impiegati Statali Anno di realizzazione: 1955 |
Note: L'immobile di via Negroli è una delle realizzazioni dell'INCIS - Istituto Nazionale per le Case degli Impiegati Statali, l'ente pubblico costituito nel 1924 per favorire la costruzione di abitazioni da assegnare, a canone agevolato, ai dipendenti dello Stato. È un edificio in linea costituito da due volumi affiancati intorno a un corpo scale centrale, leggermente sfalsati in pianta l'uno rispetto all'altro. Sviluppato su dodici livelli fuori terra, è una macro-unità residenziale pensata per accogliere circa mille abitanti in alloggi duplex. Le abitazioni sono distribuite da lunghi corridoi scanditi da una serie di aperture, rivolte alla città, che garantiscono non solo interessanti scorci sul tessuto urbano circostante, ma anche la corretta illuminazione naturale e il giusto ricambio d'aria. La notevole dimensione dell'intervento è sottolineata dalla scansione orizzontale del fronte principale, disegnato come sequenza di fasce piene intonacate e di vuoti dettati dalla presenza di logge e balconi, che denunciano la distribuzione e ripetizione interna degli alloggi. Nel corso del 2013 l'edificio è stato sottoposto a una lunga operazione di ristrutturazione e pulizia delle facciate, con una ritinteggiatura rosso mattone di dubbio gusto.
Nome: Torre Breda o Grattacielo di Milano
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Pisani - Centrale Tipolologia: Direzionale, residenziale e commerciale Piani: 31 fuori terra Altezza: Metri 116,25 Progettista: Architetti Luigi Mattioni - Eugenio Soncini - Ermenegildo Soncini Realizzazione: SCIC Committente: Società immobiliare Grattacielo di Milano S.p.a. Anno di realizzazione: 1955 |
Note: La Torre Breda con i suoi 116,25 metri per 31 piani, fu il primo vero grattacielo del capolugo lombardo, superando gli 80 metri del Grattacielo del Centro Svizzero, inaugurato nel 1952 nonché l'altezza della Madonnina posta sul Duomo, 109,5 metri; per quattro anni fu anche l'edificio abitabile più alto d'Italia. Nel 2009 il grattacielo è stato protagonista di un profondo intervento esterno conservativo. Gli otto piani del corpo basso ospitano esclusivamente gli uffici, mentre dal nono al ventinovesimo piano ci sono le abitazioni.
Nome: Grattacielo Piaggio
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Corso Sempione - Sempione Tipologia: Residenziale e commerciale Piani: 19 fuori terra Altezza: Metri 82 Progettista: Architetto Luigi Vietti Realizzazione: Ignota Committente: Società Piaggio Anno di realizzazione: 1955 - 1959 |
Note: Realizzata tra il 1955 e il 1959 per conto della Società Piaggio dal celebre architetto Luigi Vietti, l'elegante Torre Vespa svetta tra i palazzi di Corso Sempione e, malgrado il tempo trascorso, rappresenta ancora oggi un pregevole esempio dell'architettura moderna che ha segnato la ricostruzione postbellica e gli anni del boom economico. L'edificio si sviluppa in altezza per 82 metri, ma in verità l'ambizioso progetto originario - poi ridimensionato per uniformarsi al piano regolatore - ne prevedeva ben 200. Il suo nome deriva dal famoso scooter inventato e prodotto dalla Piaggio, che infatti intendeva fare del grattacielo la propria prestigiosa vetrina espositiva.
Sapiente e ben calibrata appare la distribuzione dei volumi, sempre armoniosa e misurata nella scansione dei piani, col corpo inferiore percorso da pilastri, vetrate e da un piccolo portico d'angolo.
Sapiente e ben calibrata appare la distribuzione dei volumi, sempre armoniosa e misurata nella scansione dei piani, col corpo inferiore percorso da pilastri, vetrate e da un piccolo portico d'angolo.
Nome: Complesso Pollux
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Caminadella Tipologia: Polifunzionale, residenziale, servizi e commerciale Piani: 12 fuori terra + piano attico terrazzato Altezza: Metri 45 Progettista: Architetto Luigi Mattioni - Ettore Rossi Realizzazione: Impresa Bassanini Committente: Privati Anno di realizzazione: 1955 |
Nome: Palazzo Comunale
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Largo Treves - Brera Tipologia: Istituzionale e uffici Piani: 10 fuori terra Altezza: Metri 40 circa Progettista: Architetto Arrigo Arrighetti Realizzazione: Ignota Committente: Comune di Milano Anno di realizzazione: 1955 |
Nome: Complesso Italia
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Il complesso si attesta su corso Italia entro l'isolato delimitato dalle vie Rugabella e Sant'Eufemia Tipologia: Uffici, commerciale e residenziale. E' costituito da cinque edifici, caratterizzati da immagine unitaria ma con nette differenze di altezza, forma ed orientamento, distribuiti attorno ad un fulcro attraversato da percorsi, piazzette e giardini. Piani Grattacielo Uno: 9 fuori terra Altezza: Metri 35 circa Piani Grattacielo Due: 14 fuori terra Altezza: Metri 50 circa Progettista: Architetto Luigi Moretti Realizzazione: Ignota Committente: Privati Anno di realizzazione: 1955 |
Nome: Torre Monforte
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Mascagni - Corso Monforte Tipologia: Residenziale e commerciale Piani: 19 fuori terra + piano attico terrazzato Altezza: Metri 78 Progettista: Architetto Alessandro Pasquali Realizzazione: Ignota Committente: Privati Anno di realizzazione: 1956 |
Nome: Torre al Parco
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Revere - adiacente al Parco Sempione Tipologia: Residenziale e commerciale Piani: 20 fuori terra Altezza: Metri 80 Progettista: Architetti Vico Magistretti, Franco Longoni Realizzazione: Impresa Gadola Committente: Liquigas Anno di realizzazione: 1956 |
Nome: Torre Tirrena - The Liberty Tower
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Piazza Liberty Tipologia: Residenziale e commerciale Piani: 11 fuori terra + piano attico terrazzato + 2 interrati Altezza: Metri 46.55 Progettista: Architetti Eugenio Soncini - Ermenegildo Soncini - Ingegner Cesare Fermi Realizzazione: Impresa Lodigiani Committente: Privati Anno di realizzazione: 1957 Anno di ristrutturazione: 2021 |
Note: L'intervento di restyling "gentile” dell'architetto Paolo Asti insieme al suo studio Asti Architetti, della storica Torre Tirrena a Milano – ora denominata The Liberty Tower – ha portato alla ridefinizione urbana della piazza Liberty, a due passi dal Duomo, in dialogo con il progetto ipogeo del flagship store Apple di Foster + Partners.
Nome: Centro San Babila
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Galleria Passarella 1 Tipologia: Residenziale e commerciale Piani: 10 fuori terra + piano attico terrazzato Altezza: Metri 45 circa Progettista: Architetto Luigi Mattioni Decorazioni. Bassorilievo dell'artista Romano Rui Realizzazione: Impresa Eugenio Grassetto; SCIC Committente: Ignoto Anno di realizzazione: 1957 |
Nome: Grattacielo della Terrazza Martini
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Piazza Diaz Tipologia: Residenziale e commerciale Piani: 17 fuori terra + piano attico terrazzato Altezza: Metri 64 Progettista: Architetto Luigi Mattioni Decorazioni e arredi: Architetto Tommaso Buzzi Realizzazione: Impresa Eugenio Grassetto; SCIC Committente: Martini & Rossi Anno di realizzazione: 1957 |
Note: Posta su di un isolato a forma di diamante, è il frutto della sistemazione urbanistica avvenuta nel periodo fascista dell'area di Piazza Diaz, con la distruzione dell'antico tessuto del Bottonuto. Fu in realtà realizzata come ultimo manufatto moderno su una piazza di chiara impronta piacentiniana. All'ultimo piano ospita un bar sulla più famosa terrazza della città, quella voluta dalla committenza, per promuovere il proprio brand aziendale. Dopo un rinnovo negli anni ’70, nel 2007 venne avviato un nuovo restiling da un importante studio di Anversa, che le restituì un’immagine più moderna e lussuosa, in cui spicca l’utilizzo di un rosso intenso, il rosso Martini appunto.
La vista che si può godere da qui, spazia dal Palazzo Reale al Castello sforzesco passando per il Duomo e via Dante. Si tratta di un locale non aperto al pubblico, ma solo per eventi particolari .
Fiorite tra la fine degli anni Cinquanta e la prima metà dei Sessanta, le Terrazze Martini sono l’emblema dell'originale modo di comunicare della Martini & Rossi. Grazie ad un’azienda pienamente inserita nella vita sociale e ad uno spiccato interesse per la cultura, le Terrazze Martini sono passate alla storia come un punto di riferimento per i protagonisti del mondo dello spettacolo, della cultura e della politica. Entro la fine degli anni sessanta furono aperte otto sedi con questo nome, sette in Europa e una in Sud America.
Fiorite tra la fine degli anni Cinquanta e la prima metà dei Sessanta, le Terrazze Martini sono l’emblema dell'originale modo di comunicare della Martini & Rossi. Grazie ad un’azienda pienamente inserita nella vita sociale e ad uno spiccato interesse per la cultura, le Terrazze Martini sono passate alla storia come un punto di riferimento per i protagonisti del mondo dello spettacolo, della cultura e della politica. Entro la fine degli anni sessanta furono aperte otto sedi con questo nome, sette in Europa e una in Sud America.
Nome: Condominio Via Nievo
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Ippolito Nievo - Fiera Campionaria Tipologia: Residenziale Piani: 9 fuori terra Altezza: Metri 35 circa Progettisti: Architetti Caccia Dominioni Luigi - Forlano Mario Realizzazone: Ferrobeton Committente: Privati Anno di realizzazione: 1957 |
Note: Edificio in linea a nove piani fuori terra, destinato ad abitazioni per l'alta borghesia, connotate da un'estrema varietà planimetrica che si riflette sull'articolazione delle facciate prive di ripetizioni ritmiche delle aperture. Rivestiti in tessere di clinker in un colore tendente all'azzurro, i fronti sono caratterizzati dall'uso di profilati in metallo a filo facciata. L'unica eccezione a questa regola sono alcuni soggiorni che, chiusi da serramenti a tutta altezza, si configurano come scatole vetrate in leggero aggetto. Il progetto era parte di un più vasto piano di lottizzazione per un'area nei pressi della Fiera Campionaria di Milano, risalente al 1955-1956. L'utilizzo del clinker, che con il tempo diventerà caratteristica peculiare del linguaggio di Caccia Dominioni, era stato anticipato nell'ampliamento della sede della Ditta Loro Parisini, realizzata tra il 1951 e il 1957 in via Savona. Nei progetti successivi l'uso del rivestimento in litoceramica subirà una variante cromatica passando al colore crème caramel, definito dallo stesso progettista "non colore".
Nome: Torre Velasca
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Piazza Velasca Tipologia: Residenziale e commerciale Piani: 26 fuori terra Altezza: Metri 106 Progettista: Architetti Studio BBPR: Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti ed Ernesto Nathan Rogers Realizzazone: Sogene Anno di realizzazione: 1958 |
Note: Il complesso poggia su di una pianta a Y e vanta un ala commerciale sulle due vie minori dove si trovano dei negozi. Recentemente è stata sottoposta ad una riqualificazione delle facciate che l’hanno riportata indietro di 64 anni. A quanto pare è stato eliminato il colore bruno dalle “lesene” verticali, colorandole di bianco. Questo palazzo molto alto, ha simboleggiato il boom economico di Milano alla fine degli anni Cinquanta e primi anni Sessanta, posta quasi a ricevere chi giungeva nel capoluogo lombado dal Nord Ovest e dai Laghi.
Vecchio Centro Direzionale - Costruzioni alte sotto il Pirellone
Nome: Torre Galfa
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Iincrocio tra via Galvani e via Fara, da questo l'acronimo Galfa, ovvero Galvani + Fara Tipologia: Residenziale e commerciale Piani: 31 Altezza: Metri 109,5 Progettista: Architetto Melchiorre Bega Realizzazione: Ingegneri Luigi Antonietti, Pier Antonio Papini, Antonio Rognoni, Arturo Danusso Committente: Societa Sarom Anno di realizzazione: 1959 |
Note: Dopo 16 anni di inutilizzo si è concluso l'iter del progetto di riqualificazione, curato dall'architetto Maurice Kanah dello studio Bg&K Associati. L'obiettivo della nuova proprietà UnipolSai, condiviso con il Comune, è di convertire la torre ad una destinazione ricettivo-alberghiera (dal 1° al 12° piano) e residenziale (dal 13º al 31º piano). con servizi dedicati e ingressi separati. Il grattacielo è riconducibile architettonicamente allo International Style ed era parte integrante del programmato Centro Direzionale, ideato negli anni cinquanta del XX secolo, che si sta completando solo ora.
Nome: Palazzo Galbani
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Filzi Tipolologia: Residenziale e commerciale Piani: 12 fuori terra + 2 interrati Altezza: Metri 39,80 al tetto Progettista: Architetti Eugenio Soncini, Ermenegildo Soncini Progettista: Ingegner Pier Luigi Nervi Realizzazione: Impresa Nervi e Bartoli Committente: Galbani Anno di realizzazione: 1959 |
Nome: Condomini Via Pirelli - Costruito lato sinistro
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Pirelli Tipologia: Residenziale, uffici, servizi Torre A Piani: 18 fuori terra Altezza: Metri 50 circa Torre B Piani: 13 fuori terra Altezza: Metri 40 circa Torre C Piani: 12 fuori terra + tetto mansardato Altezza: Metri 40 circa Progettisti: Ignoti Imprese costruzioni: Sconosciute Committente: Privati Anno di realizzazione: Primi anni '60 del XX secolo |
Nome: Palazzo per uffici Via Pirelli - Costruito lato destro
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Pirelli Tipologia: Residenziale, uffici, servizi Piani: 12 fuori terra Altezza: Metri 40 Progettista: Ignoto Realizzazione: Sconosciuto Committente: Privati Anno di realizzazione: Fine anni '50 del XX secolo |
Nome. LaGare Hotel - Via Pirelli - Costruito lato destro
Località: Milano – Lombardia Ubicazione: Via Pirelli – Centro Direzionale Tipologia: Albergo Piani: 13 fuori terra + 1 interrato Altezza: metri 45 circa Progettista: Ignoto Impresa costruttrice: Ignota Committente: Accor Hotels Anno di realizzazione: Fine anni '50 del XX secolo Anno di ristrutturazione: 2015 |
Note: Edificio per uffici convertito in struttura alberghiera. E’ caratterizzato da un basamento, un livello seminterrato e due fuori terra, che riprende la forma trapezoidale del lotto e da un elemento a torre di 9 piani, di forma rettangolare. Il progetto prevedeva la sopraelevazione del basamento di due livelli e l’inserimento di un corpo scala sulla testata di Via Pirelli, per soddisfare i requisiti di prevenzione incendi. Il nuovo edificio introduce elementi innovativi, pur rimanendo inalterata la configurazione storica. Finiture pietrose e metalliche degli esterni, giocano con le trasparenze dei vetri integrati nel segno dei non colori bruniti e bronzei.
Nome: Torri - Via PIrelli - Costruito lato destro
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Pirelli - Via Del Grillo Borromeo - Via Cornalia - Varesine Tipologia: Residenziale, uffici, servizi Piani: 13 fuori terra + tetto terrazzato Altezza: Metri 45 circa Progettista: Ignoto Realizzazione: Sconosciuto Committente: Privati Anno di realizzazione: Primi anni '60 del XX secolo |
Nome. Hotel Four Point Sheraton
Località: Milano – Lombardia Ubicazione: Via Cardano (Via Fara, Via Cornalia) – Centro Direzionale - Varesine Tipologia: Albergo Piani: 13 fuori terra Altezza: metri 45 circa Progettista: Ignoto Impresa costruttrice: Ignota Committente: Ignoto Anno di realizzazione: Primi anni ’60 del del XX secolo Anno di ristrutturazione: 2016 |
Note: In origine anonima palazzina per uffici di 12 piani del 1960, poi sopraelevata di un piano, divenuta Hotel Royal, ora è stata completamente rivisitata. Mutamento di pelle con nuove coperture scure, modifica alle finestre ed eliminazione dei balconi. All’ultimo piano è stato creato un nuovo spazio panoramico.
Nome: Grattacielo Pirelli
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Piazza Duca d'Aosta Tipologia: Direzionale Piani: 32 fuori terra + 2 interrati Altezza: Metri 127 Progettista: Architetto Gio Ponti Progettista: Ingegner Pier Luigi Nervi Proprietario storico e committente: Pirelli Proprietario attuale: Regione Lombardia e Comune di Milano Realizzazione: Impresa Bonomi - Comolli e Silce Anno di realizzazione: 1960 |
Note: Il Grattacielo Pirelli è uno dei più celebri simboli di Milano ed è stato per quasi 50 anni l'edificio più alto della città, superato nel 2010 dal Palazzo Lombardia alto 161 metri, la nuova sede della Regione Lombardia, che sorge poco lontano, e nel 2011 dalla Torre Unicredit di Cesar Pelli, alta 231 metri.
Completano la panoramica del vecchio Centro Direzionale, la Torre de Servizi Tecnici Comunali e il Palazzo INPS, costruiti rispettivamente del 1966 e del 1967. Le relative schede si trovano in fondo alla pagina
Nome: Grattacieli Gronchi
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Largo V Alpini - Via Vincenzo Monti Tipologia: Residenziale e commerciale Piani: 19 fuori terra + tetto terrazzato Altezza: Metri 75 circa Progettista: Architetto Luigi Mattioni Realizzazione: Ignota Committente: Privati Anno di realizzazione: 1960 |
Nome: Torre Turati 1 o Torre Mattioni
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Piazza della Repubblica - Via Filippo Turati Tipologia: Residenziale e commerciale Piani: 23 fuori terra Altezza: Metri 75 Progettista: Architettto Luigi Mattioni Realizzazione: Impresa Grassetto Committente: Privati Anno di realizzazione: 1960 |
Nome: Palazzo di Fuoco
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Viale Monza - Piazzale Loreto - Via Padova - Zona Buenos Aires Tipologia: Direzionale e commerciale Piani: 10 fuori terra + 2 interrati + tetto terrazzato con antenna e orologio Altezza: Metri 35 al tetto Progettista: Architetti Giulio Minoletti - Giuseppe Chiodi Realizzazione: Ignota Committente: Privati Anno di realizzazione: 1962 |
Nome: Torre Unilever o Bonnet
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Bonnet - Viale Pasubio Tipologia: Direzionale e commerciale Piani: 19 fuori terra Altezza: Metri 68 Progettista: Architetti Francesco Diomede - Giuseppe e Carlo Rusconi Clerici Realizzazione: Ignota Committente: Unilever Anno di realizzazione: 1962 |
Note: La torre, vuota e inutilizzata da qualche anno, era stata ripulita dall’amianto in attesa di una profonda ristrutturazione e modernizzazione. E' del 2008 il progetto di recladding firmato dallo studio GBPA Architetti, che rivitalizzava notevolmente la costruzione.
L'incarico è stato affidato, invece, alla Corrado Serafini Architects, per trasformare il grattacielino in hotel. Purtroppo l’intervento del 2016 ne ha modificato poco l'aspetto, cambiando solo qualche elemento estetico e non strutturale, come gli infissi delle finestre; per varie ragioni, non ultimi i costi, è stata adottata dunque una soluzione conservativa. |
Nome: Grattacielo La Torretta Gialla
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Don Rodrigo - Quartiere Torretta Tipologia: Residenziale Piani: 18 fuori terra + tetto terrazzato Altezza: Metri 58 circa Progettista: Architetto. C. Perelli Committente: Immobiliare Torretta Gialla Realizzazione: Pedercini S.p.A. Anno di realizzazione: 1959 |
Note: L'edificio prende il nome dalla sua locazione vicino a Porta Romana lungo i Bastioni in piazzale Medaglie d'oro.
Nome: Torre di Chiesa Rossa
Località: Milano – Lombardia Ubicazione: Via Boifava angolo Via dei Missaglia - Chiesa Rossa Tipologia: Residenziale di edilizia popolare Piani: 13 fuori terra Altezza: metri 45 circa Progettista: Vedi note Impresa costruttrice: Sconosciuta Committente: IACP Milano Anno di realizzazione: Metà anni ’60 del secolo scorso |
Note: Chiesa Rossa: zona di edilizia residenziale pubblica di Milano, posta alla periferia meridionale della città, appartenente al municipio 5. Prende il nome dalla cosiddetta "Chiesa Rossa", piccolo edificio religioso posto lungo la strada per Pavia. Il quartiere fu costruito dallo IACP, con finanziamenti provenienti dal secondo settennio di validità della legge Fanfani. Il progetto fu definito in seguito ad un concorso e la costruzione si protrasse dal 1960 al 1966. Alla sua nascata ontribuirono gli architetti Cesare Blasi, Vittorio Borachia, Luigi Fratino, Carlo Santi, Vittorio Gandolfi, Mario Morini, Mauro Ravegnani, Antonello Vincenti e Aldo Puntelli.
Note: Via Camillo Prampolini venne aperta in parte solo nei primi anni Cinquanta del Novecento. Oggi collega via Legnone con via Livigno. Nel 1953 nel piccolo lotto al civico 4 venne costruita una villa unifamiliare di due livelli con giardino, su progetto di Giacomo Scarpini e Umberto Riva (1928-2021), all’epoca ancora studenti, per i genitori del primo.
Dopo 10 anni la famiglia Scarpini, proprietari della villa, decise di lottizzare costruendo un edificio residenziale a più piani. Perciò venne incaricato nuovamente il figlio Giacomo Scarpini che, con l’aiuto dell’architetto Gabriele d’Alì (1934-2020), progettò questo palazzo: senza che venisse demolita la villa, sarebbe stato costruito sovrapponendosi all’esistente come un vero e proprio parassita.
Dopo 10 anni la famiglia Scarpini, proprietari della villa, decise di lottizzare costruendo un edificio residenziale a più piani. Perciò venne incaricato nuovamente il figlio Giacomo Scarpini che, con l’aiuto dell’architetto Gabriele d’Alì (1934-2020), progettò questo palazzo: senza che venisse demolita la villa, sarebbe stato costruito sovrapponendosi all’esistente come un vero e proprio parassita.
Nome: Torre Servizi Tecnici Comunali
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Pirelli angolo Via Gioia - Porta Nuova Tipologia: Direzionale Piani: 24 fuori terra Altezza: Metri 90 Progettista: Architetti Renato Bazzoni, Luigi Fratino, Vittorio Gandolfi, Aldo Putelli Realizzazione: Ignota Committente: Comune di Milano Anno di realizzazione: 1966 |
Note: Il 24 febbraio 2015, è iniziato il trasferimento degli uffici e dei dipendenti, dalla torre agli uffici di via Bernina 12. Una volta completato il trasloco, la sede sarà sottoposta a lavori di ristrutturazione e riqualificazione complessiva.
Note: Rilevato per 75 milioni di euro, l’edificio vuoto dal 2012, sarà demolito. L’immobile, detenuto dal Fip, il fondo degli immobili pubblici, è stato acquistato da Coima sgr, la società presieduta da Manfredi Catella, il capofila dell’operazione Porta Nuova che, dopo aver completato la cessione dell’intero complesso al fondo sovrano del Qatar, ora opera in proprio con la società di famiglia. Al suo posto nascerà una nuova torre, il cui progetto preliminare è stato affidato allo studio Pelli Clarke Pelli Architects, cui si deve il masterplan di Porta Nuova e la progettazione della Torre Unicredit. Gli spazi che fanno da contorno alla torre saranno ridefiniti di concerto con Palazzo Marino e Pirellone: è verosimile che il nuovo complesso avrà continuità organica con Porta Nuova e che ci sarà un percorso pedonale per evitare l’attraversamento di viale della Liberazione.
Nome: Torre Turati
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Piazza della Repubblica Tipologia: Residenziale e commerciale Piani: 19 fuori terra Altezza: Metri 75 Progettista: Architettti Giovanni Muzio - Lorenzo Muzio - Pietro Giulio Bosisio Realizzazione: Progetto strutture: De Bernardinis Mario; Tricario Ivo Committente: Reale Mutua Assicurazioni Anno di realizzazione: 1968 |
Nome: Edificio Montedoria
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Giovanni Battista Pergolesi - Viale Andrea Doria - Via Mauro Macchi Tipologia: Terziario e Uffici Piani: 9 fuori terra Altezza: Metri 30 Progettista: Architetto Giò Ponti Realizzazione: Ignota Committente: Società Montedoria Anno di realizzazione: 1963 - 1971 |
Note. Questa costruzione sarebbe stata un grattacielo, infatti il primo progetto, redatto nel 1963-64, prevedeva l'erezione di una torre alta circa 50 metri sull'angolo di Piazza Caiazzo, affiancata da un corpo basso di tre piani. La proposta non fu accettata perché non rispondente al regolamento edilizio comunale. Ponti dal 1966 al 1968 dovette elaborare un nuovo progetto, in cui l'altezza massima era limitata a 30 metri e la cubatura distribuita più uniformemente. La costruzione fu compiuta nel 1971.
Nome: Complesso Residenziale 2 Torri
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Lanfranco della Pila - Via Gerolamo Aganini Tipologia: Residenziale Piani: 14 fuori terra Altezza: Metri 50 circa Progettista: Ignoto Realizzazione: Ignota Committente: Privati Anno di realizzazione: Fine anni '60 del secolo scorso Anno di ristrutturazione: 2021- 2022 |
Nome: Complesso Residenziale
Località: Milano - Lombardia Ubicazione: Via Dei Fabbri - Via Edmondo De Amicis - Via Giacomo Mora Tipologia: Residenziale Piani: 11 fuori terra con piano attico terrazzato Altezza: Metri 40 circa Progettista: Ignoto Realizzazione: Ignota Committente: Privati Anno di realizzazione: Anni '60 del secolo scorso |