Nome: Torre Littoria
Località: Torino - Piemonte Ubicazione: Via Viotti Tipolologia: Uso misto residenziale e uffici Piani: 19 + terrazzo con torretta e pinnacolo Altezza: Metri 87/109 Progettista: Architetto Armando Melis de Villa e ingegnere Giovanni Bernocco Realizzazione: Ignota Committente: Reale Mutua Assicurazioni Anno di realizzazione: 1934 |
Note: La Torre Littoria è un chiaro esempio di architettura razionalista con evidenti richiami all'espressionismo tedesco. Essa sorge nell'isolato Sant'Emanuele, all'epoca fulcro dell'intervento di riassetto urbanistico del primo tratto di via Roma. Forma un contesto unitario con parte di un preesistente edificio di piazza Castello e il restante lotto in stile eclettico affacciato su via Roma, completato nel 1933.
Nome: Hotel Principi di Piemonte
Località: Torino - Piemonte Ubicazione: Corso G. Matteotti - Via XX Settembre Tipolologia: Uso misto residenziale e uffici Piani: 12 piani fuori terra + terrazzo Altezza: Metri 45 al tetto Progettista: Architetti Vittorio Bonadé Bottino e Giovanni Chevalley Realizzazione: Ignota Committente: Saep (Società Anonima Edilizia Piemontese, Gruppo Fiat) Anno di realizzazione: 1936 |
Note: Appare come un blocco monolitico caratterizzato da un alto basamento in travertino e una facciata rivestita in litoceramica di rigorosa sobrietà. Libero su tutti i quattro lati, sulla facciata principale troneggia la scalinata che dà accesso alla grande hall, ai saloni di rappresentanza, al noto ristorante e ad altri locali che ospitano rinomati servizi. Gli arredi interni sono stati realizzati dall'architetto Giovanni Chevalley e, degno di nota, è l'ampio salone delle feste decorato con preziosi mosaici dorati e lampadari di Murano di rara eleganza. Essendo privo di cortile interno, due dei 12 piani dell'edificio sono ipogei e si estendono sotto le vie circostanti, ospitando locali di servizio e un'ampia autorimessa. Nel prospetto retrostante l'edificio risulta arretrato rispetto all'asse di via Lagrange, creando una sorta di piazzale recentemente pedonalizzato, insieme all'intera via.
Note: Negli anni '30 del secolo scorso le strade limitrofe a Via Roma parteciparono alla bonifica del quartiere, accogliendo varie residenze di pregio di stile razionalista, ad uso abitativo, commerciale e per uffici. Questa è la più imponente, dopo l'Hotel Principe di Piemonte. Vanta 11 piani fuori terra più due interrati, per complessivi 40 metri d'altezza.
Nome: Casa Salba o Residenza Matteotti
Località: Torino - Piemonte Ubicazione: Corso Giacomo Matteotti - Via XX Settembre Tipolologia: Residenziale e commerciale Piani: 14 piani fuori terra + terrazzo Altezza: Metri 50 circa Progettista: Architetto Domenico Morelli Realizzazione: Ignota Committente: Privato Anno di realizzazione: 1949 |
Note: Casa Saiba, si presenta come un imponente parallelepipedo, di complessivi 14 piani fuori terra, sormontante un alto basamento commerciale, leggermente arretrato. Pur realizzato nel dopo guerra, in contiguità con il coevo cinema Reposi, per modalità compositive si configura come un estremo completamento del piano per via Roma Nuova voluto da Mussolini. Rivestito di mattonelle di pietra chiara a spacco, il massiccio blocco edilizio privilegia una rigorosa chiusura verso l’esterno, secondo i modelli delle torri del 1930. La rigida scansione della facciata si apre in forma di finestre a nastro nei due piani superiori alle vetrine commerciali e nei due prospetti aggettanti, destinati a balconi continui, sui fronti di corso Matteotti e di via XX Settembre
Nome: Torre Santa Teresa
Località: Torino - Piemonte Ubicazione: Via XX Settembre - Via Santa Teresa Tipolologia: Uso misto residenziale e uffici Piani: 12 piani + piano terra con sopraelevazione e tetto terrazzato Altezza: Metri 50 al tetto Progettista: Architetto Gino Salvestrini - Ingegner Gabriello Gabrielli di Quercita Realizzazione: Ignota Committente: Società I.R.A.S. Anno di realizzazione: 1951 |
Note: Il progetto, presentato il 3 settembre 1947, prevedeva una mole di 21 piani, poi ridotta e arretrata di 2 metri rispetto al filo della via XX Settembre. L’edificio è costituito da un basamento di due piani rivestito in pietra verde ed elementi metallici, al di sopra di un’aerea pensilina a leggero sbalzo, da cui parte una torre di 12 piani, di cui i nove superiori alternano finestre quadrangolari a due file di balconi a filo di facciata che corrono fino al tetto pensile. Sul fronte principale di via Santa Teresa, un blocco di complessivi cinque piani fuori terra, i cui tre superiori scanditi come logge, si incastra nella torre e ne media il confronto con l’adiacente chiesa barocca di Santa Teresa, in modo tale da chiudere una sorta di slargo lievemente arretrato dal filo stradale.
Gualtiero Casalegno
(Alpignano, Torino, 19 giugno 1912 – Torino, 7 gennaio 1999). Architetto, impegnato tra gli anni ’30 e ’80 nel campo dell’edilizia residenziale signorile e nella progettazione integrata civile, industriale e sportiva; le sue opere si caratterizzano per la cura del dettaglio e per gli attenti richiami alla cultura internazionale coeva. Dopo la laurea nel 1938 alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, inizia l’attività professionale presso alcuni dei più noti studi di architettura torinesi. Richiamato alle armi nel 1940, nel 1943 riprende il posto di assistente di Muzio presso la Facoltà di Architettura di Torino dove diventa poi assistente di Composizione architettonica (1945-53).
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A partire dal secondo dopoguerra la sua attività testimonia un costante impegno sul fronte della varietà formale, con applicazioni all’edilizia residenziale signorile (condominio Gualca-Sire, 1947-48, corso Duca degli Abruzzi 28-30, con G. Levi-Montalcini e P. Ceresa). Se la casa ad appartamenti di corso Massimo d’Azeglio 76, fortemente connotata dal prospetto curvilineo e dall’opulenza dei materiali, rivela un costante e caratteristico interesse verso elaborazioni internazionali (Wright, Neutra, Mendelsohn, Mies, Breuer) e italiane (Mollino, Moretti), il “grattacielo” di piazza Solferino (1952), con un basamento porticato adibito a galleria commerciale sormontato da 14 piani di appartamenti signorili esprime una ricerca di verticalismo ripresa nella torre residenziale di corso Cairoli 16 (1957) e nel palazzo delle Cartiere Burgo (1955-56, corso Matteotti 8); l’attigua scuola elementare “Giosuè Carducci” (1956) mostra, anche nella scelta dei materiali, la continuità del disegno compositivo. Oltre a occuparsi di progettazione integrale e coordinata, anche con sistemi di prefabbricazione, Casalegno svolge attività imprenditoriale costruendo edifici civili, industriali e sportivi; caratteristica della sua progettazione è la cura del dettaglio, l'attenzione per i materiali e per la definizione dello spazio in relazione alla dimensione umana, anche attraverso una originale ricerca nell'ambito dell'organizzazione planimetrica e distributiva. Caratteristico è il frequente inserimento di elementi artistici: Casalegno collabora con noti artisti torinesi, come Chicco, Garelli, Assetto, Mastroianni, Mazzonis e Tarantino.
Nome: Torre Solferino
Località: Torino - Piemonte Ubicazione: Piazza Solferino - Via Santa Teresa Tipolologia: Uso misto residenziale e uffici Piani: 16 piani fuori terra e terrazza Altezza: Metri 55 al tetto Progettista: Architetto Gualtiero Casalegno Realizzazione: Ignota Committente: Privato Anno di realizzazione: 1952 |
Note: Terzo dei grandi interventi per case alte, nel centro di Torino. Il concorso per la sistemazione urbanistica e architettonica di piazza Solfeirno, bandito nel 1946, prevedeva la ricostruzione dell’isolato bombardato nel 1943, tra le vie Santa Teresa e Pietro Micca. Tra i molti progetti, tutti per costruzioni pari o superiori ai 20 pianti fuori terra, fu scelta per l'ennesima volta una soluzione di tono minore.
Il grattacielino poggia così su un piano terra porticato, sormontato da un piano rialzato per la galleria commerciale, al di sopra 14 piani di appartamenti signorili. Al piano attico un sontuoso terrazzo, che negli anni '50 ospitava un night estivo all'aperto. L'opera esprime una ricerca di verticalismo successivamente ripresa nel palazzo delle Cartiere Burgo, scheda successiva, (1955-56) e nella torre per uffici di Corso Cairoli 16, foto al fondo della galleria sottostante, (1947-57). L’articolazione della torre, dall’elegante finituraa a intonaco chiaro, prevede un fronte scavato da balconi a tutta facciata e da ampie vetrate sul fronte verso la piazza, perfettamente orientato sull’asse storico di via Cernaia, e prospetti differenziati sulle vie laterali.
Il grattacielino poggia così su un piano terra porticato, sormontato da un piano rialzato per la galleria commerciale, al di sopra 14 piani di appartamenti signorili. Al piano attico un sontuoso terrazzo, che negli anni '50 ospitava un night estivo all'aperto. L'opera esprime una ricerca di verticalismo successivamente ripresa nel palazzo delle Cartiere Burgo, scheda successiva, (1955-56) e nella torre per uffici di Corso Cairoli 16, foto al fondo della galleria sottostante, (1947-57). L’articolazione della torre, dall’elegante finituraa a intonaco chiaro, prevede un fronte scavato da balconi a tutta facciata e da ampie vetrate sul fronte verso la piazza, perfettamente orientato sull’asse storico di via Cernaia, e prospetti differenziati sulle vie laterali.
Nome: Palazzo ex Cartiere Burgo
Località: Torino - Piemonte Ubicazione: Corso Matteotti Tipolologia: Direzionale, residenziale e commerciale Piani: 9 piani fuori terra Altezza: 35 metri circa Progettista: Architetto Gualtiero Casalegno con Piero Versano Realizzazione: Ignota Committente: Cartiere Burgo Anno di realizzazione: 1956 |
Il Palazzo delle Cartiere Burgo, opera di Gualtiero Casalegno come la Torre Solfeirno, non è certo un grattacielo, ma merita d'esser segnalato per l'accesa verticalità e le soluzioni funzionali ed estetiche impiegate. Il tema del delicato inserimento nell’edificato, lungo un asse di urbanizzazione ottocentesca quale Corso Matteotti, è qui risolto con una soluzione unitaria; l'opera va a saturare il vuoto urbano causato dalla demolizione di pertinenze del secentesco Arsenale Militare. Soprelevato su una piastra originariamente prevista come “trasparente”, successivamente destinata a spazi di servizio e coperta da un tetto giardino, il complesso è impostato secondo una tipologia stellare a tre corpi di fabbrica rispettivamente di nove, sette e sei piani fuori terra, concepiti per accogliere le diverse funzioni originariamente previste: direzione, uffici tecnici, commerciali, finanziari, legali, segreteria e saloni di rappresentanza. In discontinuità con l’edificazione a cortina che caratterizza il tessuto circostante, e sulla base di un contrasto voluto ed esibito, Casalegno risolve il disegno volumetrico complessivo attraverso l’accentuazione del verticalismo dei corpi di fabbrica e la cura dei dettagli, a partire dal rivestimento in pietra dorata di Barge.
Nome: Ex sede Direzione Generale della STIPEL
Località: Torino - Piemonte Ubicazione: Via Antonio Meucci - Via Luigi Mercantini Tipolologia: Direzionale - Uffici Piani: 10 piani fuori terra Altezza: 40 metri circa Progettista: Architetto Marcello Pochettino Realizzazione: Ignota Committente: STIPEL Anno di realizzazione: 1956 |
Nome: Torre Cairoli
Località: Torino - Piemonte Ubicazione: Corso Cairoli - Via Giuseppe Mazzini Tipolologia: Residenziale e commerciale Piani: 10 piani fuori terra + tetto mansardato Altezza: 40 metri circa Progettista: Architetto Gualtiero Casalegno Realizzazione: Ignota Committente: Privati Anno di realizzazione: 1957 |
Nome: Villette Casalegno
Località: Torino - Piemonte Ubicazione: Corso Massimo D'Azeglio Tipolologia: Residenziale Piani: 3 piani fuori terra + tetto mansardato Altezza: 15 metri circa Progettista: Architetto Gualtiero Casalegno Realizzazione: Ignota Committente: Privati Anno di realizzazione: 1958 |
Note: Il complesso di villette dello Studio Casalegno si compone di tre palazzine in stile razionalista, con finiture a mosaico e larghe finestre a nastro, a pochi passi dal Valentino.
Nome: Complesso Residenziale
Località: Torino - Piemonte Ubicazione: Corso Duca degli Abruzzi Tipolologia: Residenziale Piani: 10 piani fuori terra + tetto mansardato Altezza: 40 metri circa Progettista: Architetto Gualtiero Casalegno Realizzazione: Ignota Committente: Privati Anno di realizzazione: 1959 |
Nome: Ex Complesso Tipografico - Sigit Square Center
Località: Torino - Piemonte Ubicazione: Corso Orbassano Tipolologia: Industriale Piani: 3 piani fuori terra Altezza: 15 metri circa Progettista: Architetto Gualtiero Casalegno Realizzazione: Ignota Committente: Privati Anno di realizzazione: 1960 Anno di ristrutturazione: 2020 Progettista: Architetto Francesco Vaj Committente: SIGIT |
Note: Voluto dal gruppo automotive SIGIT, questo polo di sviluppo alle porte della città ospita più realtà del settore, tutte interessate a collaborare e fare sistema per puntare all’Industria 4.0 e ai vantaggi di questo modello. A essere innovativo è anche il processo che ha portato alla riqualificazione dell’edificio storico in stilel razionalista dalla ampia facciata vetrata, del noto architetto Gaultiero Casalegno, originariamente sede di un’azienda tipografica: il concorso indetto nel 2018 ha visto la partecipazione della Fondazione per l’Architettura di Torino e l’interesse di decine di professionisti under 40.
L’Innovation Square Center è frutto del progetto vincitore tra i 41 presentati. Morbidi volumi in legno accolgono esperti e ricercatori, dando nuovo valore alle geometrie originarie degli anni Sessanta.
L’Innovation Square Center è frutto del progetto vincitore tra i 41 presentati. Morbidi volumi in legno accolgono esperti e ricercatori, dando nuovo valore alle geometrie originarie degli anni Sessanta.
Nome: Torre BBPR o Torre Statuto
Località: Torino - Piemonte Ubicazione: Piazza Statuto - Corso Francia - Via Cibrario Tipolologia: Uso misto residenziale e uffici Piani: 15 piani fuori terra + tetto con torretta Altezza: Metri 60 circa al tetto Progettista: Studio BBPR di Milano Realizzazione: Ignota Committente: Reale Mutua Assicurazioni Anno di realizzazione: 1961 |
Note: L'edificio a torre con destinazione mista fu realizzato dal celebre Studio BBPR di Milano, lo stesso che progettò la Torre Velasca. Analogamente a quest'ultima, la Torre Statuto può essere correlata alla rivoluzione stilistica dell'epoca nota come neoliberty, riconducibile alle variegate espressioni del Brutalismo che ivi si contrappongono alla diffusa presenza Liberty delle immediate vicinanze (Cit Turin, San Donato), nonché al restante contesto prevalentemente barocco che caratterizza il capoluogo piemontese.
Nome: Torre Condominiale
Località: Torino - Piemonte Ubicazione: Piazza della Repubblica Tipolologia: Residenziale e commerciale Piani: 10 piani fuori terra + tetto mansardato Altezza: Metri 40 circa al tetto Progettista: Architetto Nello Renocco Realizzazione: Ignota Committente: Privati Anno di realizzazione: 1958 |
Note: Realizzato da Nello Renacco nel 1958, issato su di un alto portico a destinazione commerciale, l’edificio raggiunge i dieci piani e completa il quadrante nord-ovest dell’esedra che media tra l’ottagono di piazza della Repubblica (nn. 17 e 19) e l’asse di corso Giulio Cesare. Al di là degli aspetti più prettamente architettonici, quali ad esempio il tessuto della facciata principale, che esorcizza la massa edificata tramite un fitto accostamento delle bucature e degli aggetti dei balconi, o la garbata reinterpretazione del tetto à la Mansart, l’edificio rappresenta in maniera eminente un atteggiamento di intervento – in primo luogo normativo e urbanistico – all’interno della città consolidata, complici anche i danni bellici. La presentazione più pertinente del ruolo urbano di questo inserimento rimane quella che ne fanno Magnaghi, Monge, Re (1982): «La costruzione dell’edificio […] dimostra emblematicamente il devastante effetto dell’applicazione di una normazione urbanistica non specifica (per cubature e ribaltamenti di fronti), combinata a una tutela culturale di stampo idealistico, limitata al monumento, all’eccezione, tutt’al più all’ambiente, e che ha lungo ignorato (deliberatamente) la città e l’architettura dall’‘800 in poi. […] Dato il volume consentito, nessuna qualità d’architettura avrebbe potuto riscattarlo; anche se la corretta e programmaticamente impersonale soluzione adottata da Renacco, professionista attento e impegnato nei problemi della dimensione urbana, riesce a evitare di aggravare ulteriormente l’intrusione».
Nome: Palazzo Lancia
Località: Torino - Piemonte Ubicazione: Via Vincenzo Lancia Tipolologia: Direzionale Piani: 17 piani fuori terra + tetto terrazzato Altezza: Metri 70 al tetto Progettista: Il progetto redatto dall’Ufficio costruzioni della società coordinato dall’architetto Nino Rosani, si avvalse della consulenza di Giò Ponti, Alberto Rosselli e Antonio Fornaroli, autori del celebre grattacielo Pirelli costruito a Milano tra il 1956 e il 1961 Realizzazione: Ufficio Costruzioni Lancia Committente: Lancia Anno di realizzazione: 1957 |
Note: Il Grattacielo Lancia poggia su travi reticolari a ponte dalla struttura a maglia quadrata compresa tra due testate a diedro in cemento armato. I riferimenti al grattacielo milanese dello studio di Ponti sono molteplici, a iniziare dalla disposizione planimetrica, che distribuisce gli uffici lungo le due facciate vetrate e alloggia servizi, blocchi scale e ascensori nelle estremità a pianta trapezoidale.
Note: Le Torri HF di Parco San Paolo una iniziativa promossa dalla società Fulvia S.p.A. rappresenta lo stato dell’arte dei complessi residenziali urbani: appartamenti fuori dall’ordinario e a basso consumo energetico, le più moderne tecnologie, ampi spazi a misura d’uomo, ed un panorama unico che abbraccia tutta la città.
Nome: Torri A e B - VIa Pietro Cossa
Località: Torino - Piemonte Ubicazione: Via Pietro Cossa - Corso Regina Margherita Tipolologia: Residenziale di edilizia popolare Piani: 12 fuori terra Altezza: Metri 45 circa Progettista: Ignoto Committente: Privati Anno di realizzazione: Fine anni '90 del secolo scorso |
Corsi Alessandro Tassoni e Francesco Ferrucci
Inizia da Corso Tassoni per terminare in Corso Peschiera la lunga arteria che collega i quartieri Campidoglio - San Donato al quartiere Cenisia, passando per Piazza Lorenzo Bernini, Campidoglio e Cit Turin. Corso Tassoni porta il nome del poeta modenese Alessandro Tassoni che visse nella città di Torino negli anni venti del Seicento. E’ proprio questo il motivo per cui la città di Torino dedicò lui questo importante viale cittadino. In questa zona si sono costruiti nuovi palazzi, o rimodernato con gusto quelli già esistenti, con una decisa tendenza verso la verticalità.
Note: Sorge In Corso Svizzera, zona Campidoglio, arteria parallela a Corso Tassoni. Chiaro esempio di architettura modernista brutalista, fu edificato nello stesso periodo del Grattacielo RAI, isolato tra via Cernaia, via Guicciardini, via Fratelli Ruffini, Piazza XVIII Dicembre e Corso Bolzano. Un insieme imponente che rimanda allo stile internazionale, il grattacielino è caratterizzato da strutture in cementto a a vista e finestre a oblò che ne enfatizzano lo sviluppo verticale.
Nome: Bernini 2 o Villa a Torre
Località: Torino - Piemonte Ubicazione: Corso Alessandro Tassoni - Piazza Lorenzo Bernini Tipolologia: Residenziale Piani: 8 fuori terra Altezza: Metri 30 circa Progettista: Co.Ge.Fa., Mediapolis Engineering e +Studio Architetti Associati Committente: Privati Anno di realizzazione: 2018 |
Note: Prima c'era solo una villetta in stile eclettico, ristrutturata poi con il gusto razionalista degli anni '50 da Mario Asnago e Claudio Vender. Adesso la villa è stata inglobata in Bernini2, un progetto non a caso definito, Villa e Torre. Sulla piazza, i volumi sono quelli definiti dall'antico edificio preesistente, appena ritoccato dal progetto, ma su corso Tassoni, quegli stessi volumi si innalzano per otto piani furo terra, in modo originale. I ritmi e le architetture della palazzina storica sono infatti ripresi per creare un basamento su cui si alza la torre, creando in questo modo una unitarietà con l'esistente e, allo stesso tempo, distinguendo il nuovo e il vecchio. .Cruciale nel processo di pianificazione è stata la comprensione della storia e la riflessione sul costruito. Bernini2 integra infatti una preesistenza di pregio per Torino: un edificio degli anni ’50, espressione di quel professionismo architettonico del dopoguerra, colto e coerente nella ricerca di innovazione dei dettagli costruttivi nell’ambito della progettazione residenziale. Il progetto prevede l’edificazione di un volume alto: il corpo della torre sovrasta l’area di intervento, elevandosi sopra un basamento dagli interpiani di 4 metri, parametro che in un complesso abitativo urbano può oggi definirsi un lusso. Lo studio opera una scelta di ciò che viene trasmesso alla contemporaneità: il basamento del nuovo sistema edilizio si plasma sul prospetto principale della palazzina storica, lo ingloba e ne acquisisce gli elementi geometrici e materici originari, ricodificati entro un prospetto aulico, che ha origine su Piazza Bernini e risvolta su Corso Tassoni, limite urbano, fisico e simbolico, del quartiere Cit-Turin. Un approccio di continuità, che riguarda il metodo di operare selezioni per affrontare la modernità. Una staffetta con la storia. In contrasto ricercato stanno al contempo la torre e l’attacco a terra: innovazione e assimilazione dell’identità dei luoghi, che sopravvive solo quando si riconosce all’architettura un valore positivo, al passato la dignità di rigenerare il presente.
Nome: Complessi Residenziali Pozzo Strada
Località: Torino - Piemonte Ubicazione: Corso Monte Cucco - Via Monte Ortigara - Via Sacra di San Michele - Via Rosalba Carriera - Via Tofane Tipolologia: Residenziale Piani: 11 fuori terra Altezza: Metri 40 circa Progettista: Studio Amirante Architetti Associati Committente: Privati Anno di realizzazione: 2022 |
Nome: Residenza Francia 342
Località: Torino - Piemonte Ubicazione: Corso Francia Tipolologia: Residenziale Piani: 10 fuori terra Altezza: Metri 35 circa Progettista: Ignoto Committente: Privati Realizzazione: Amato Costruzioni Anno di realizzazione: 2022 - 2023 |
Note: In Corso Francia 342 è in costruzione la Residenza CF342, edificio in Classe Energetica A3, provvisto delle soluzioni tecniche a più alto risparmio energetico che assicurano ad ogni appartamento confort e indipendenza. L'edificio, provvisto di pannelli fotovoltaici, offre appartamenti di ampia metratura (3/4/5 vani) totalmente personalizzabili, corredati di ampio balcone e di un generoso terrazzo.
Nome: Centro Direzionale S.A.I.
Località: Torino - Piemonte Ubicazione: Via Marenco - Via Correggio Tipolologia: Direzionale Piani: 10 fuori terra + tetto terrazzato Altezza: Metri 40 circa Progettista: Architetto Amedeo Albertini Realizzazione: Ignota Committente: Società Assicuratrice Industriale Anno di realizzazione: 1965 Anno di ristrutturazione: 2022 |
Note: L’edificio in oggetto è stato realizzato a metà degli anni Sessanta secondo progetto dell’architetto Amedeo Albertini. UnipolSai, nell’ambito di un più organico piano di razionalizzazione e ottimizzazione delle proprie sedi nell’area di Torino, ha avviato un percorso di riqualificazione complessiva del Complesso Immobiliare
Nome: Torre CTO
Località: Torino - Piemonte Ubicazione: Via Zuretti Tipolologia: Ospedale Piani: 19 fuori terra; 16 sulla torre, collocata su una piastra a tre livell Altezza: Metri 75 Progettista: Il progetto fu elaborato dall’Ufficio tecnico dell’Inail di Roma e coordinato dagli architetti Brusa e Longo Realizzazione:Inail Committente: Inail Anno di realizzazione: 1961/1965 |
Note: Sulla piastra di 3 piani destinata a laboratori, sale operatorie, spazi per la riabilitazione, cliniche universitarie e servizi, è innestata una lama verticale di 16 piani che ospita i reparti di degenza. Le facciate che chiudono i lati lunghi della torre sono impaginate con grandi pannelli-serramenti a tutta altezza che tamponano la regolare maglia in calcestruzzo armato, e concluse in sommità da un abbozzo di coronamento svuotato; i lati corti sono invece risolti con sfaccettature debitrici nei confronti di simili soluzioni di Gio Ponti e Pier Luigi Nervi.
Nome: Grattacielo RAI
Località: Torino - Piemonte Ubicazione: Isolato tra via Cernaia, via Guicciardini, via fratelli Ruffini, Piazza XVIII Dicembre e Corso Bolzano Tipolologia: Ex Centro Direzionale RAI Piani: 19 fuori terra + tetto terrazzato coperto Altezza: Metri 72 Progettista: Architetti Aldo Morbelli e Domenico Morelli Realizzazione:Inail Committente: RAI Anno di realizzazione: 1965 |
Note: Il parallelepipedo del grattacielo Rai si innesta su due corpi più bassi, che proseguono allineamenti e dimensioni dei portici di via Cernaia, risolvendo con un arretramento l’altrimenti poco felice risvolto verso corso Bolzano e il terrapieno del cavalcaferrovia, ormai demolito.
Lo sviluppo verticale, accentuato dalle partizioni di facciata, è concluso sulla terrazza sommitale da un’ampia pensilina che genera uno “scuretto” portato alla scala dell’intero edificio. La struttura in acciaio lasciata a vista è rivestita da curtain wall in alluminio e vetro, la cui scansione regolare ed elegantemente proporzionata, insieme alla cura del dettaglio esibita nelle opere in ferro e pietra, evoca precedenti newyorkesi degli anni cinquanta (Bunshaft, Mies van der Rohe e Johnson).
Lo sviluppo verticale, accentuato dalle partizioni di facciata, è concluso sulla terrazza sommitale da un’ampia pensilina che genera uno “scuretto” portato alla scala dell’intero edificio. La struttura in acciaio lasciata a vista è rivestita da curtain wall in alluminio e vetro, la cui scansione regolare ed elegantemente proporzionata, insieme alla cura del dettaglio esibita nelle opere in ferro e pietra, evoca precedenti newyorkesi degli anni cinquanta (Bunshaft, Mies van der Rohe e Johnson).
Nome: Palazzo Provincia di Torino
Località: Torino - Piemonte Ubicazione: Isolato tra Corso Inghilterra, Via Cavalli, Via Avigliana e Via Beaumon Tipolologia: Direzionale Provincia di Torino. Ex Direzioni SIP e Telecom Piani: 14 fuori terra + tetto terrazzato Altezza: Metri 65 Progettista: Architetto Ottorino Aloisio Realizzazione: Ignota Committente: STIPEL Anno di realizzazione: 1968 |
Note Sulla base di precisi obiettivi di visibilità e significato formale e simbolico, Aloisio realizza un grattacielo orizzontale che delimita e dà carattere al viale urbano di corso Inghilterra. La definizione del progetto avviene, a partire dal 1964, attraverso successivi approfondimenti, elaborati secondo un gusto unitario dalla grande scala fino ai più minuti dettagli costruttivi, di decorazione e di arredo fisso (inferriate, porte, maniglie esterne e interne, fino alla grafica di numeri e scritte negli uffici) e mobile, come tavoli e sedie per gli impiegati e i clienti. La raffinata scansione della facciata è stata ottenuta da Aloisio, sulla base di precedenti esperienze – prime fra tutte la sede torinese della Sipra del 1959 –, grazie alla continua reiterazione di un “modulo base” in forma di arco di cerchio, concretato nell’elemento concavo che ritma l’intera facciata. Ma le leggere e altissime paraste del prospetto originario, intervallate da finestrature dall’altrettanto accentuato verticalismo, così come il clinker con le sue preziose cromie – già da tempo sostituito con un ben poco vibrante intonaco plastico – sono oggi del tutto scomparse a seguito della recente riconfigurazione dell’edificio
Nome: Grattacielo Regione Piemonte
Località: Torino - Piemonte Ubicazione: Via Canelli - Via Farigliano Tipolologia: Direzionale Piani: 40 fuori terra + 2 interrati Altezza: Metri 205 al tetto - 209 alla guglia Progettista: Architetto Massimiliano Fuksas Committente: Regione Piemonte Anno di realizzazione: 2021 - 2022 |
Note: L'opera conta 42 piani di cui due interrati: 41 destinati a ufficio mentre l'attico del 43º piano ospita un bosco pensile accessibile al pubblico. Il progetto ha subito numerose modifiche, che ne determinarono la riduzione in altezza, da quella originale di 220 m a quella definitiva di 209 m. Sulle facciate l'installazione di 1.000 m² di pannelli fotovoltaici, per garantire per quanto possibile l'autosufficienza energetica, unita alla costruzione di grandi superfici vetrate per ridurre la necessità di ricorrere a luce artificiale. La superficie complessiva sulla quale sorge il grattacielo è di circa 70.000 m², più 60.000 m² di spazi accessori e opere esterne per l'insediamento di esercizi commerciali al fine di rilanciare lo sviluppo del quartiere. Previsti la realizzazione di un nuovo insediamento residenziale, capace di ospitare circa 5.000 abitanti e la nuova Stazione Ferroviaria Lingotto, con una struttura a ponte che collegherà l'attuale scalo esistente.
la spina centrale: Un futuro che arranca
La Spina Centrale
Il faraonico compito della riunificazione di Torino, grazie all'interamento dell'intero sistema ferroviario urbano e la riqualificazione delle zone interessate, è iniziato dieci anni fa, ed ancora non se ne vede la fine, per la crisi economica ma soprattutto per l'attesa dei finanziamenti dal governo. Il passante ferroviario dovrebbe sanare la divisione che ponti e trinceroni determinarono per oltre un secolo nei rapporti tra i quartieri orientali e occidentali della città.
La Spina Centrale, è stata suddivisa nelle grandi sezioni, Spina Uno, Due. Tre e Quattro, ma i binari ferroviari sono stati totalmente interrati solo lungo le Spine Uno e Due: l'obiettivo finale è di collegare le stazioni Nichelino, Lingotto, Porta Susa, Porta Dora, Rebaudengo, Stura e Settimo Torinese, con l'intescambio per l'aeroporto "Sandro Pertini" di Caselle.
Quando l'impresa sarà terminata, la città potrà contare su una vera e propria metropolitana pesante, che collegherà lo scalo torinese alle porte di Nichelino e Moncalieri, in prossimità del Grattacielo della Regione Piemonte: basti pensare che col traffico a pieno regime, transiterà un convoglio ogni 8 minuti. Per coprire gli oltre 20 chilometri che dividono la cintura nord della città da quella sud, basteranno 20 minuti.
I lavori di copertura del passante ferroviario in Spina 3 e in Spina 4 sono paralizzati da mesi, causa crisi economica e attesa dei finanziamenti dal Governo centrale.
Il faraonico compito della riunificazione di Torino, grazie all'interamento dell'intero sistema ferroviario urbano e la riqualificazione delle zone interessate, è iniziato dieci anni fa, ed ancora non se ne vede la fine, per la crisi economica ma soprattutto per l'attesa dei finanziamenti dal governo. Il passante ferroviario dovrebbe sanare la divisione che ponti e trinceroni determinarono per oltre un secolo nei rapporti tra i quartieri orientali e occidentali della città.
La Spina Centrale, è stata suddivisa nelle grandi sezioni, Spina Uno, Due. Tre e Quattro, ma i binari ferroviari sono stati totalmente interrati solo lungo le Spine Uno e Due: l'obiettivo finale è di collegare le stazioni Nichelino, Lingotto, Porta Susa, Porta Dora, Rebaudengo, Stura e Settimo Torinese, con l'intescambio per l'aeroporto "Sandro Pertini" di Caselle.
Quando l'impresa sarà terminata, la città potrà contare su una vera e propria metropolitana pesante, che collegherà lo scalo torinese alle porte di Nichelino e Moncalieri, in prossimità del Grattacielo della Regione Piemonte: basti pensare che col traffico a pieno regime, transiterà un convoglio ogni 8 minuti. Per coprire gli oltre 20 chilometri che dividono la cintura nord della città da quella sud, basteranno 20 minuti.
I lavori di copertura del passante ferroviario in Spina 3 e in Spina 4 sono paralizzati da mesi, causa crisi economica e attesa dei finanziamenti dal Governo centrale.
La Spina Uno
Da largo Orbassano a corso Vittorio Emanuele II, la completata Spina Uno corre sotto un boulevard maestoso, caratterizzato dai grandi pali bianchi dell'illuminazione e da numerose opere d'arte, come lo scenografico Igloo di Mario Merz; lungo il viale si trovano il Politecnico, le Officine Grandi Riparazioni e le ex Carceri Le Nuove, che testimoniano la vocazione culturale dell'area e la capacità di dare nuova vita a storici fabbricati dismessi e, dunque, valore aggiunto agli eventi culturali che ospitano.
Da largo Orbassano a corso Vittorio Emanuele II, la completata Spina Uno corre sotto un boulevard maestoso, caratterizzato dai grandi pali bianchi dell'illuminazione e da numerose opere d'arte, come lo scenografico Igloo di Mario Merz; lungo il viale si trovano il Politecnico, le Officine Grandi Riparazioni e le ex Carceri Le Nuove, che testimoniano la vocazione culturale dell'area e la capacità di dare nuova vita a storici fabbricati dismessi e, dunque, valore aggiunto agli eventi culturali che ospitano.
La Spina Due
Da corso Vittorio Emanuele II a piazza Statuto, è caratterizzata dalla lunga galleria di vetro di Porta Susa da un lato e dal grattacielo Intesa San Paolo di Renzo Piano dall'altro; in quest'area il tessuto dei quartieri contigui, il Centro e Cit Turin, è ricostituito solo dagli attraversamenti pedonali della stazione. In quest'area sorgono alcuni grattacieli degli anni '60, come quello della Provincia di Torino, della RAI e la Torre Statuto.
Da corso Vittorio Emanuele II a piazza Statuto, è caratterizzata dalla lunga galleria di vetro di Porta Susa da un lato e dal grattacielo Intesa San Paolo di Renzo Piano dall'altro; in quest'area il tessuto dei quartieri contigui, il Centro e Cit Turin, è ricostituito solo dagli attraversamenti pedonali della stazione. In quest'area sorgono alcuni grattacieli degli anni '60, come quello della Provincia di Torino, della RAI e la Torre Statuto.
Nome: Grattacielo Intesa San Paolo
Località: Torino - Piemonte Ubicazione: Corso Inghilterra Tipolologia: Direzionale Piani: 38 fuori terra + 6 interrati Altezza: Metri 167,25 Progettista: Architetto Renzo Piano Realizzazione: Rizzani de Eccher Committente proprietario: Intesa Sanpaolo Anno di realizzazione: 2015 |
Note: L'edificio conta 38 piani fuori terra e 6 interrati, per una superficie complessiva di 68.000 metri quadri, e, oltre ad uffici, comprende anche un auditorium ed una serra bioclimatica, situata all'ultimo piano. Il progetto di Piano riserva un'importanza particolare alla sostenibilità, ad esempio attraverso l'uso di acqua di falda per il raffrescamento estivo, l'utilizzo di pannelli fotovoltaici sulla facciata sud ed un sistema motorizzato di lamelle per il controllo dell'illuminazione naturale. Il grattacielo ha ottenuto la certificazione energetica per la classe A.
Nel 2015 il Green Building Council gli ha conferito la certificazione LEED Platinum, risultando il grattacielo europeo più ecologico e tra i primi dieci al mondo nella categoria New Constructions.Nel 2016 l'importante sito specializzato Archdaily.com l'ha premiato come Buiding of the Year della categoria Uffici.
Nel 2015 il Green Building Council gli ha conferito la certificazione LEED Platinum, risultando il grattacielo europeo più ecologico e tra i primi dieci al mondo nella categoria New Constructions.Nel 2016 l'importante sito specializzato Archdaily.com l'ha premiato come Buiding of the Year della categoria Uffici.
Grattacielo Ferrovie dello Stato
Il Grattacielo Intesa San Paolo farà coppia con la prevista Torre FS della nuova stazione di Porta Susa, dall'altro lato di corso Inghilterra, la cui realizzazione è stata per ora rimandata. L'immagine del grattacielo che Ferrovie dello Stato dovrà costruire all'uscita sud della stazione di Porta Susa, campeggia sul sito internet dedicato alle operazioni immobiliari del gruppo.
A distanza di cinque anni dalla gara lanciata nell'agosto 2011, per trovare un investitore interessato a costruire la torre, il bando è rimasto lì. Deserto per ben due volte, fino a qualche mese fa, quando Ferrovie ha cambiato strategia e ha iniziato a «costruire un'opportunità intorno a quella gara». Lo racconta Carlo De Vito, l'ad di Fs Sistemi Urbani, la società del gruppo che ha il compito di valorizzare il patrimonio. «Siamo in contatto con operatori interessati a realizzare e gestire la struttura, ma con contorni differenti rispetto al 2011». La megatorre alta 150 metri, contraltare del grattacielo di Intesa Sanpaolo, che arriva a quota 167, non è in discussione e sarà realizzata, ma al suo interno non ci saranno soltanto uffici, ma anche centri direzionali, residenze temporanee universitarie e un albergo.
A distanza di cinque anni dalla gara lanciata nell'agosto 2011, per trovare un investitore interessato a costruire la torre, il bando è rimasto lì. Deserto per ben due volte, fino a qualche mese fa, quando Ferrovie ha cambiato strategia e ha iniziato a «costruire un'opportunità intorno a quella gara». Lo racconta Carlo De Vito, l'ad di Fs Sistemi Urbani, la società del gruppo che ha il compito di valorizzare il patrimonio. «Siamo in contatto con operatori interessati a realizzare e gestire la struttura, ma con contorni differenti rispetto al 2011». La megatorre alta 150 metri, contraltare del grattacielo di Intesa Sanpaolo, che arriva a quota 167, non è in discussione e sarà realizzata, ma al suo interno non ci saranno soltanto uffici, ma anche centri direzionali, residenze temporanee universitarie e un albergo.
Spina Tre e Spina Quattro
Spina 3 inizia in piazza Statuto e termina nella grande rotonda di piazza Baldissera, mentre Spina 4 arriva da piazza Baldissera fino a corso Grosseto e, dunque, all'ingresso settentrionale di Torino, in asse con la superstrada per l'aeroporto di Caselle.
Spina 3 e Spina 4 rappresentare le dolenti note del progetto. Da piazza Statuto verso Nord, la Spina Centrale doveva essere come un lungo viale, circondato da edifici di antica e di nuova costruzione alternati a parchi e ad aree verdi. Il cuore verde doveva essere costituito dal Parco Dora, in un'area di grandi fabbriche dismesse, e, un po' più a Nord, sull'altro lato del boulevard, dal parco di Spina 4, anch'esso realizzato sui terreni di fabbriche dismesse; il Parco Sempione, riqualificato, avrebbe concluso la Spina Centrale, dando così l'idea di un viale spazioso e moderno: grande arteria di comunicazione, sì, ma esteticamente gradevole, circondato di verde e di edifici moderni e collegato da tre stazioni (Porta Susa, Stazione Dora e Stazione Rebaudengo) al Sistema Ferroviario Metropolitano.
Spina 3 e Spina 4 rappresentare le dolenti note del progetto. Da piazza Statuto verso Nord, la Spina Centrale doveva essere come un lungo viale, circondato da edifici di antica e di nuova costruzione alternati a parchi e ad aree verdi. Il cuore verde doveva essere costituito dal Parco Dora, in un'area di grandi fabbriche dismesse, e, un po' più a Nord, sull'altro lato del boulevard, dal parco di Spina 4, anch'esso realizzato sui terreni di fabbriche dismesse; il Parco Sempione, riqualificato, avrebbe concluso la Spina Centrale, dando così l'idea di un viale spazioso e moderno: grande arteria di comunicazione, sì, ma esteticamente gradevole, circondato di verde e di edifici moderni e collegato da tre stazioni (Porta Susa, Stazione Dora e Stazione Rebaudengo) al Sistema Ferroviario Metropolitano.
Comprensorio Isole nel Parco
Il Complesso Residenziale Isole nel Parco è il primo conglomerato della Spina 3, e sorge nel quartiere San Donato nell'area Valdocco, così denominata perché ospitava l'omonimo stabilimento industriale. Il comparto residenziale, costituito da ampi isolati, è stato progettato e coordinato dallo Studio Isola Architetti, che ha redatto un master plan generale allo scopo di connettere le diverse sezioni residenziali con un disegno unitario. Gli edifici spaziano tra i dodici e i venti piani della Torre, di 70 metri, progettata dallo studio Picco Architetti, per il comparto che fronteggia l'Environment Park. Sorgono su una piastra di parcheggi e sono collegati tra di loro tramite un sistema di passerelle pedonali a ponte. 1352 è il computo totale degli alloggi di cui 611 di edilizia convenzionata.
Nome: Residenza La Torre
Località: Torino - Piemonte Ubicazione: Corso Rosai - Via Costaguta Tipolologia: Residenziale Piani: 20 fuori terra Altezza: Metri 70 Progettista: Picco Achitetti Committente proprietario: Privato Anno di realizzazione: 2006 |
Comprensorio Vitali Uno
Il comprensorio occupa l’area della Spina 3 delimitata da via Orvieto, via Verolengo, via Borgaro e il fiume Dora, originariamente parte del complesso delle Ferriere Fiat. Le Torri MIchelin sono gli edifici più alti di quest'area.
Torri Michelin Nord
I grattacieli sono situati nel quartiere Borgata Vittoria, ultimati nel 1997, sono compresi nel quadrilatero delimitato da via Orvieto, corso Mortara, via Mondrone e via Tesso. Sono dette Michelin, poiché l'area dove sorgono era un tempo occupata dallo stabilimento del noto marchio di pneumatici francese; sono anche dette Villaggio Media, in quanto nel 2006 ospitarono i giornalisti impegnati nelle Olimpiadi Invernali di Torino 2006.
Le torri hanno 21 piani di altezza e sono orientate verso corso Mortara, sono state progettate da tre architetti ed hanno altezze diverse:
Le torri hanno 21 piani di altezza e sono orientate verso corso Mortara, sono state progettate da tre architetti ed hanno altezze diverse:
- La torre est 74 metri, ed è stata progettata dallo studio AI, insieme alla parte di isolato che si affaccia sul parco;
- La torre centrale 78 metri, ed è stata progettata dallo studio Picco, insieme all'edificio posto in prossimità dell'angolo nord-est dell'isolato;
- La torre ovest 72 metri, ed è stata progettata dall'architetto Giorgio Rosenthal, insieme agli edifici che si affacciano su via Orvieto.
L’area Vitali è caratterizzata da un vasto mix funzionale, distribuito in due lotti di intervento realizzati in due differenti fasi.
Il primo lotto, Vitali 1, relativo alla porzione che si affaccia su via Orvieto sino a raggiungere l’angolo con via Verolengo, si compone di spazi commerciali, residenze di 11 undici piani fuori terra, un albergo ed un grattacielo di diciasette piani per abitazioni e uffici, la cosidetta Torre Vitali.
Il primo lotto, Vitali 1, relativo alla porzione che si affaccia su via Orvieto sino a raggiungere l’angolo con via Verolengo, si compone di spazi commerciali, residenze di 11 undici piani fuori terra, un albergo ed un grattacielo di diciasette piani per abitazioni e uffici, la cosidetta Torre Vitali.
Note: Il grattacielo si affaccia sul parco post-industriale progettato nel 2004 dal gruppo coordinato dalla Società di Ingegneria STS S.p.a. e con il contributo del paesaggista Peter Latz. L'edificio presenta un impianto planimetrico rettangolare con i primi 4 piani ad uso commerciale/terziario ed i 14 piani sovrastanti a destinazione residenziale. La sua altezza complessiva è di 57,70 mt. Con la supervisione dell'Arch. Jean Pierre Buffi, lo Studio AS ha progettato l'intervento affinchè durante le Olimpiadi Invernali Torino 2006 l'edificio potesse ospitare il Villaggio Media con la realizzazione di 130 camere e successivamente venisse riconvertito in 51 unità immobiliari di varie dimensioni da immettere nel libero mercato immobiliare.
Mentre lo zoccolo rivestito in pietra si presenta molto uniforme e con grandi finestre a nastro creando un solido basamento, i piani alti sono stati trattati con volumi aggettanti diversificati con le cromie e i materiali, che alternati rendono più vari e leggeri i prospetti.
Mentre lo zoccolo rivestito in pietra si presenta molto uniforme e con grandi finestre a nastro creando un solido basamento, i piani alti sono stati trattati con volumi aggettanti diversificati con le cromie e i materiali, che alternati rendono più vari e leggeri i prospetti.
Il principale nodo di accesso all’intero sistema è rappresentato dalla piazza pedonale all’angolo tra via Orvieto e via Verolengo, su cui si affacciano gli spazi commerciali e l’hotel.
Parallele all’asse di via Orvieto, arretrate e in posizione rialzata rispetto alla strada, si trovano le residenze dell’ex Villaggio Media, composte da quattro edifici a L che affacciano direttamente sul nuovo Parco Dora. In occasione delle Olimpiadi Invernali 2006 hanno accolto 1380 posti letto per i giornalisti; acquisite dalla Città di Torino, ospitano 327 appartamenti, di cui 227 di edilizia residenziale pubblica.
Parallele all’asse di via Orvieto, arretrate e in posizione rialzata rispetto alla strada, si trovano le residenze dell’ex Villaggio Media, composte da quattro edifici a L che affacciano direttamente sul nuovo Parco Dora. In occasione delle Olimpiadi Invernali 2006 hanno accolto 1380 posti letto per i giornalisti; acquisite dalla Città di Torino, ospitano 327 appartamenti, di cui 227 di edilizia residenziale pubblica.
L’intervento è stato realizzato per la Società Immobiliare Europea dalle imprese torinesi DE-GA S.p.A, Coimpre S.a.S, Impresa Rosso S.p.A., Zoppoli e Pulcher S.p.A.
Il progetto urbanistico è di Buffi Associes e Studio Mellano, i progetti architettonici di Studio AS con Carlo Novara (edifici a L), Buffi con Studio AS (torre), Studio Granma (piazza, parcheggi e centro commerciale) e Luciano Pia (casa in linea e hotel)
Sul fronte di via Orvieto sorge il Vitali Park, un complesso di quattro edifici disposti a coppie ai lati di una galleria centrale coperta da una struttura in acciaio e vetro e attraversata da passerelle: il complesso, le cui facciate longitudinali sono coperte da brise-soleil in cotto, comprende ampi spazi per l’inserimento di attività artigianali, produttive avanzate e terziarie; il progetto è di Cristiano Picco, Jean Pierre Buffi RTP, con Studio INMAR, Studio Gramegna, Stingar
Il progetto urbanistico è di Buffi Associes e Studio Mellano, i progetti architettonici di Studio AS con Carlo Novara (edifici a L), Buffi con Studio AS (torre), Studio Granma (piazza, parcheggi e centro commerciale) e Luciano Pia (casa in linea e hotel)
Sul fronte di via Orvieto sorge il Vitali Park, un complesso di quattro edifici disposti a coppie ai lati di una galleria centrale coperta da una struttura in acciaio e vetro e attraversata da passerelle: il complesso, le cui facciate longitudinali sono coperte da brise-soleil in cotto, comprende ampi spazi per l’inserimento di attività artigianali, produttive avanzate e terziarie; il progetto è di Cristiano Picco, Jean Pierre Buffi RTP, con Studio INMAR, Studio Gramegna, Stingar
Residenze nel Parco
In questa zona sorgono anche altri complessi con costruzioni dai 13 ai 15 piani fuori terra, di edilizia residenziale privata, come ad esempio, su corso Umbria il complesso dello Studio Amirante Architetti Associati, e i complessi di via Macerata, via Ferrari e Via Antonello da Messina
Comprensori Ingest e Valdellatorre
Il comprensorio Ingest, situato tra le vie Borgaro, Valdellatorre, Nole e corso Potenza, e il comprensorio Valdellatorre, che occupa una porzione di terreno a nord dell’omonima via, tra via Borgaro e via Viterbo, comprendono al chiesa del Santo Volto e tre lotti residenziali. Naturale prolungamento della Spina 3, fino agli anni Novanta qui sorgeva lo stabilimento Nole delle Ferriere, dove si producevano i nastri di lamiera trasformando i lingotti che giungevano dalla Vitali tramite un tunnel situato sotto via Borgaro.
Nel 1998, con l’identificazione di Torino come candidata italiana per l’assegnazione delle Olimpiadi invernali 2006, l’area viene individuata come possibile sede del Villaggio Atleti, che verrà invece in seguito collocato al MOI. Nel 2003 la Città cede in diritto di superficie all’Arcidiocesi di Torino l’area situata al confine con via Borgaro e largo Piero della Francesca, su cui viene edificato il complesso del Santo Volto.
Lungo i due fronti di via Valdellatorre, ampliata e riqualificata nell’ambito dei lavori per il sottopasso di corso Mortara, si affacciano i nuovi insediamenti residenziali, progettati dall’architetto Ubaldo Bossolono, composti da blocchi di edifici tra i tre e i quattordici piani.
Il comprensorio Ingest, sul lato sud di via Valdellatorre, ospita due interventi: quello di dimensioni maggiori, denominato Olimpo Center, è realizzato della Franco Costruzioni Srl ed è costituito da 386 residenze; a ovest di questo si sviluppa il secondo intervento, il complesso Gran Paradiso, costituito da 196 appartamenti in regime di edilizia convenzionata e realizzato da Acli Casa, Icep sas, Edilsette Srl. A ridosso di corso Potenza è collocata una struttura a funzione commerciale. Sul lato opposto di via Valdellatorre il complesso Grenadier, realizzato dalla Rogim Srl facente capo a Franco Costruzioni, ospita 204 abitazioni, di cui 70 di edilizia convenzionata.
Nel 1998, con l’identificazione di Torino come candidata italiana per l’assegnazione delle Olimpiadi invernali 2006, l’area viene individuata come possibile sede del Villaggio Atleti, che verrà invece in seguito collocato al MOI. Nel 2003 la Città cede in diritto di superficie all’Arcidiocesi di Torino l’area situata al confine con via Borgaro e largo Piero della Francesca, su cui viene edificato il complesso del Santo Volto.
Lungo i due fronti di via Valdellatorre, ampliata e riqualificata nell’ambito dei lavori per il sottopasso di corso Mortara, si affacciano i nuovi insediamenti residenziali, progettati dall’architetto Ubaldo Bossolono, composti da blocchi di edifici tra i tre e i quattordici piani.
Il comprensorio Ingest, sul lato sud di via Valdellatorre, ospita due interventi: quello di dimensioni maggiori, denominato Olimpo Center, è realizzato della Franco Costruzioni Srl ed è costituito da 386 residenze; a ovest di questo si sviluppa il secondo intervento, il complesso Gran Paradiso, costituito da 196 appartamenti in regime di edilizia convenzionata e realizzato da Acli Casa, Icep sas, Edilsette Srl. A ridosso di corso Potenza è collocata una struttura a funzione commerciale. Sul lato opposto di via Valdellatorre il complesso Grenadier, realizzato dalla Rogim Srl facente capo a Franco Costruzioni, ospita 204 abitazioni, di cui 70 di edilizia convenzionata.
Spina Quattro - Comprensorio Cigna Sempione
L'ultimo tratto della Spina Centrale, si sviluppa lungo l'asse di corso Venezia, a partire da piazza Generale Antonio Baldissera, per finire in corso Grosseto, attraversando il Parco Sempione. La riqualificazione interessa l'area delimitata da corso Vigevano, via Stradella, corso Venezia, il parco stesso e via Francesco Cigna.
Dal punto di vista logistico, l'interramento del passante comporta sia l'allargamento di corso Venezia, in conformità con il resto del viale della Spina, sia l'allungamento dello stesso corso, che nel tratto finale si allaccerà al raccordo autostradale per Caselle. Si tratterà, quindi, di un rinnovato accesso nord per Torino, che permetterà un facile e rapido collegamento con l'Aeroporto Internazionale Sandro Pertini.
Dal punto di vista logistico, l'interramento del passante comporta sia l'allargamento di corso Venezia, in conformità con il resto del viale della Spina, sia l'allungamento dello stesso corso, che nel tratto finale si allaccerà al raccordo autostradale per Caselle. Si tratterà, quindi, di un rinnovato accesso nord per Torino, che permetterà un facile e rapido collegamento con l'Aeroporto Internazionale Sandro Pertini.
Il Parco Sempione, dal canto suo, sarà fortemente rivoluzionato dai lavori in corso d'opera, soprattutto nel suo lato ovest (parte integrante di Borgo Vittoria) che già adesso ospita la nuova Stazione di Torino Rebaudengo Fossata. Sul lato est, invece, si attesterà la Linea 2 della Metropolitana di Torino, che avrà qui il suo terminale nord.
Oggetto di maggiore riqualificazione urbanistico-residenziale è l'area tra via Cigna e corso Venezia, un tempo connotata fortemente dalla presenza di fabbriche ed impianti industriali. Sulle ceneri delle vecchie fabbriche son già stati costruiti nuovi edifici residenziali e un nuovo centro commerciale, nonché il Museo dedicato al pittore Ettore Fico. In fase di ultimazione il Parco Spina 4 e il recupero dell'ex INCET, con la riconversione a centro polifunzionale e l'insediamento di loft, ristoranti, una caserma dei carabinierie un asilo. Inoltre, nel tratto compreso fra via Lauro Rossi e piazza Ghirlandaio, con l'abbattimento di un edificio residenziale (all'angolo fra via Cigna e via Lauro Rossi) e la demolizione dell'azienda Metallurgica Piemontese ha permesso la collocazione di nuovi edifici compresi fra i 5 e i 15 piani.
Oggetto di maggiore riqualificazione urbanistico-residenziale è l'area tra via Cigna e corso Venezia, un tempo connotata fortemente dalla presenza di fabbriche ed impianti industriali. Sulle ceneri delle vecchie fabbriche son già stati costruiti nuovi edifici residenziali e un nuovo centro commerciale, nonché il Museo dedicato al pittore Ettore Fico. In fase di ultimazione il Parco Spina 4 e il recupero dell'ex INCET, con la riconversione a centro polifunzionale e l'insediamento di loft, ristoranti, una caserma dei carabinierie un asilo. Inoltre, nel tratto compreso fra via Lauro Rossi e piazza Ghirlandaio, con l'abbattimento di un edificio residenziale (all'angolo fra via Cigna e via Lauro Rossi) e la demolizione dell'azienda Metallurgica Piemontese ha permesso la collocazione di nuovi edifici compresi fra i 5 e i 15 piani.