Quartiere di Madonna Bianca
Nome: Torri di Madonna Bianca
Località: Trento - Trentino Alto Adige
Ubicazione: Madonna Bianca
Tipolologia: 14 torri di edilizia popolare
Piani: 13 fuori terra
Altezza: Metri 43
Progettista: Architetto Marcello Armani - Ingegner Luciano Perini - Architetti Efrem Ferrari - Paolo Mayr - Mario De Santis
Realizzazione: Impresa Del Favero
Committente: Provincia e Comune
Anno di realizzazione: 1971 - 1976
Località: Trento - Trentino Alto Adige
Ubicazione: Madonna Bianca
Tipolologia: 14 torri di edilizia popolare
Piani: 13 fuori terra
Altezza: Metri 43
Progettista: Architetto Marcello Armani - Ingegner Luciano Perini - Architetti Efrem Ferrari - Paolo Mayr - Mario De Santis
Realizzazione: Impresa Del Favero
Committente: Provincia e Comune
Anno di realizzazione: 1971 - 1976
Note: Gli enti locali vollero con forza questi mastodonti di cemento, per rispondere alla necessità di alloggi popolari. Settecentoquarantotto appartamenti in tutto, per ospitare milleottocento persone. E' stato costruito sulla collina a sud di Trento nel momento in cui la critica postmoderna decreta il fallimento dell’utopia urbanistica moderna. L'architetto americano Charles Jencks individua, addirittura, una data precisa di fine del Movimento Moderno: il 15 luglio 1972.
In questa data si ricorda la demolizione, dovuta alla criticità in cui versava, del quartiere popolare progettato dall'architetto nippoamericano Minoru Yamasaki e costruito negli anni cinquanta a Saint Louis, secondo gli indirizzi dei CIAM. La particolarità di Madonna Bianca sta tutta qui: complesso nato fuori tempo massimo, costituisce uno dei pochi casi in cui l’archetipo moderno del quartiere composto da torri e stecche immerse nel verde si è realizzato compiutamente.
Le 14 Torri hanno ormai superato la "venerabile" età di 40 anni. Era dunque doveroso un intervento organico di riqualificazione sull’area e l'Istituto Trentino per l'Edilizia Abitativa S.p.A. se ne è fatto carico, istituendo una Commissione coordinata da Itea e dall’Università di Trento, e coadiuvata da diversi attori, tra cui i tecnici dipendenti della Società, esperti del Comune e della Provincia e il progettista originario, architetto Marcello Armani. Il piano di riqualificazione presentato dal Polo di Ingegneria dell’ateneo trentino, ha convinto anche il comitato della Biennale di Architettura di Venezia, ed è stato selezionato ed esibito in mostra nella edizione del 2012.