Metanopoli ed Enrico Mattei: l'imprenditoria con il "cuore in mano"
Concepita secondo criteri urbanistici d’avanguardia, in linea con la filosofia del villaggio aziendale che mirava a integrare in un’unica realtà operai, impiegati e dirigenti dell’azienda di Stato, Metanopoli ha mantenuto nel tempo il suo aspetto originale, con case basse circondate da giardini e viali alberati. L’idea di costruire un centro organizzativo e amministrativo nei pressi di San Donato nasce nel 1952, agli albori della costituzione di Eni con una funzione ben precisa: dar vita al più ordinato, razionale e verde hinterland di Milano. L’insediamento si inserisce nel tessuto urbanistico della cittadina come fondazione ex novo, in un’area in cui non esisteva fino a quel momento alcun impianto produttivo.
Fortemente voluto da Enrico Mattei, il quartier generale Eni, denominato Metanopoli, diviene ben presto un polo d'eccellenza e nnovazione destinato a far ripartire, dopo anni di depressione, la grande industria del nord.
Il progetto urbanistico, affidato all’architetto Mario Bacciocchi, prevedeva la collocazione del complesso in una zona di transito, prossima alle grandi reti di trasporto dell’epoca: l’aeroporto di |
Linate, la storica Via Emilia, che collegava il centro di Milano con le città emiliane e il sud, e l’Autostrada del Sole. In brevissimo tempo il quartiere si trasformò in una vera e propria città del terziario, dove si concentrarono uffici, laboratori, centri di formazione, quartieri residenziali con servizi di pregio per operai, dirigenti e impiegati, chiese, asili, mense, scuole, palestre, piscine.
Nome: Primo Palazzo Uffici
Località: San Donato Milanese -Milano Ubicazione: Viale De Gasperi - Metanopoli Tipolologia: Direzionale Piani: 15 fuori terra + terrazza con torretta Altezza: Metri 57 Progettista: Architetti Marcello Nizzoli e Gian Mario Oliveri Realizzazione: Agip Snam Anno di realizzazione: 1957 |
Note: Nel 1955 si diede inizio alla costruzione del Primo Palazzo Uffici, ultimato nel 1957, del cui progetto furono incaricati Marcello Nizzoli e Gian Mario Oliveti.
Sembra che la scelta di Nizzoli, sia stata adottata durante la visita di Adriano Olivetti ai nuovi laboratori dell' AGIP Mineraria.
Mattei chiese consiglio a Olivetti sul nome dell'architetto a cui affidare il progetto di "...un palazzo per uffici a San Donato, un grattacielo, una cosa che deve essere moderna e straordinaria, una costruzione che nessuno abbia mai fatto..."
Olivetti, che allora possiamo dire avesse in portafoglio il meglio dell’architettura italiana, indicò in Marcello Nizzoli la persona più adatta a realizzare l'opera che Mattei aveva in mente. Nizzoli riuscì a tradurre perfettamente l'idea di Mattei, tanto che l'edificio a torri poliedriche divenne, e continua ad essere, immagine emblematica del Gruppo ENI
Sembra che la scelta di Nizzoli, sia stata adottata durante la visita di Adriano Olivetti ai nuovi laboratori dell' AGIP Mineraria.
Mattei chiese consiglio a Olivetti sul nome dell'architetto a cui affidare il progetto di "...un palazzo per uffici a San Donato, un grattacielo, una cosa che deve essere moderna e straordinaria, una costruzione che nessuno abbia mai fatto..."
Olivetti, che allora possiamo dire avesse in portafoglio il meglio dell’architettura italiana, indicò in Marcello Nizzoli la persona più adatta a realizzare l'opera che Mattei aveva in mente. Nizzoli riuscì a tradurre perfettamente l'idea di Mattei, tanto che l'edificio a torri poliedriche divenne, e continua ad essere, immagine emblematica del Gruppo ENI
Note: Il Secondo Palazzo Uffici, alto 55 metri, vanta una caratteristica pianta stellare, costituita da tre corpi rettangolari che confluiscono su un atrio centrale a forma triangolare. L’edificio, a differenza del Primo, ha linee rigorose ed essenziali, si sviluppa per 15 piani ed è avvolto da facciate vetrate continue in cui pannelli opachi e trasparenti si alternano su una sottile intelaiatura di montanti e traversi in alluminio naturale.
Note: Il confronto tra le realizzazioni è interessante: partendo dalle stesse esigenze di maestosa funzionalità, gli esiti appaiono differenti. I due interventi, sembrano esprimere un differente rapporto con la tradizione e l’ambiente circostante, ricalcando un dualismo che negli stessi anni troviamo tra la Torre Velasca e il Grattacielo Pirelli.
La torre a stella di Bacigalupo e Ratti, come il Pirellone, è concepita quale assoluto architettonico, espressione di una modernità senza compromessi; nulla è superfluo, tanto nei prospetti interamente vetrati, quanto nelle piante completamente aperte.
Le torri poligonali, al pari della complessa Torre Velasca, traggono la propria legittimità artistica da alcuni riferimenti storici; come le citazioni romanico-padane che eccitavano la fantasia dell' architetto e del critico. Nel presentare il plastico ad Enrico Mattei, Nizzoli e Oliveri parlarano di "un castello in vetro"; mentre il critico Franco Fortini, vide nel poliedro esagonale allusioni che spaziano dal gasometro al battistero di Parma.
La torre a stella di Bacigalupo e Ratti, come il Pirellone, è concepita quale assoluto architettonico, espressione di una modernità senza compromessi; nulla è superfluo, tanto nei prospetti interamente vetrati, quanto nelle piante completamente aperte.
Le torri poligonali, al pari della complessa Torre Velasca, traggono la propria legittimità artistica da alcuni riferimenti storici; come le citazioni romanico-padane che eccitavano la fantasia dell' architetto e del critico. Nel presentare il plastico ad Enrico Mattei, Nizzoli e Oliveri parlarano di "un castello in vetro"; mentre il critico Franco Fortini, vide nel poliedro esagonale allusioni che spaziano dal gasometro al battistero di Parma.
Nome: Agip Motel oggi Hotel Crowne Plaza
Località: San Donato Milanese -Milano Ubicazione: Autostrada del Sole Tipolologia: Albergo Piani: 13 fuori terra Altezza: Metri 52 Progettista: Studio Bagicalupo e Ratti Progetto ed escuzione facciata: Ditta Asco Malugani Realizzazione: Agip Snam Anno di realizzazione: 1961 Anno di ristrutturazione: 1988 |
Note: Con la realizzazione dei primi due palazzi uffici, affiancati dal Motel Agip, (con quelli di Firenze e Roma, uno dei primi con il simbolo del cane a sei zampe, disseminati lungo le autostrade), nasce una sorta di Porta di Milano.
La quinta vetrata che si affaccia sull’Autostrada del Sole, è il simbolo del dinamismo e dello sviluppo industriale di quegli anni. La scelta urbanistica non è casuale, ma va a costituire un vero e proprio palco reale: dopo 200 chilometi di rettilineo, la grande arteria compie una virata tale da porre chi proviene da sud in asse con le torri.Negli anni 1987 e 1988 lo studio Bacigalupi Ratti progetta la ristrutturazione e l'ampliamento del motel, che oggi è un hotel appartenente alla catena Crowne Plaza.
La quinta vetrata che si affaccia sull’Autostrada del Sole, è il simbolo del dinamismo e dello sviluppo industriale di quegli anni. La scelta urbanistica non è casuale, ma va a costituire un vero e proprio palco reale: dopo 200 chilometi di rettilineo, la grande arteria compie una virata tale da porre chi proviene da sud in asse con le torri.Negli anni 1987 e 1988 lo studio Bacigalupi Ratti progetta la ristrutturazione e l'ampliamento del motel, che oggi è un hotel appartenente alla catena Crowne Plaza.
Terzo Palazzo Uffici
Il Terzo Palazzo Uffici, noto come Il Cremlino per il colore rosso, fu disegnato dallo Studio Albini ed Helg nel 1969 e il progetto esecutivo e la direzione lavori affidati alla Snam. Il complesso sorse in soli 20 mesi, tra il 1971 e il 1973.
L’edificio non si affaccia sulla via Emilia, ma nelle retrovie ed è concepito secondo uno schema planimetrico a crociera con i quattro corpi di fabbrica organizzati attorno a un nucleo centrale. In prossimità del braccio più corto, destinato agli uffici direzionali, vi è il corpo gradonato della mensa aziendale.
I prospetti dei cinque piani fuori terra sonoo sottolineati dalle fasce di finestre a nastro e dalle bande rosso scuro dei rivestimenti che hanno la funzione di racchiudere e proteggere le canalizzazioni dell’impianto di climatizzazione, posizionato all’esterno per consentire una manutenzione più agevole.
L’edificio non si affaccia sulla via Emilia, ma nelle retrovie ed è concepito secondo uno schema planimetrico a crociera con i quattro corpi di fabbrica organizzati attorno a un nucleo centrale. In prossimità del braccio più corto, destinato agli uffici direzionali, vi è il corpo gradonato della mensa aziendale.
I prospetti dei cinque piani fuori terra sonoo sottolineati dalle fasce di finestre a nastro e dalle bande rosso scuro dei rivestimenti che hanno la funzione di racchiudere e proteggere le canalizzazioni dell’impianto di climatizzazione, posizionato all’esterno per consentire una manutenzione più agevole.
Quarto Palazzo Uffici
Ci vorranno undici anni prima che nasca il Quarto Palazzo Uffici, disegnato ancora una volta da Bacigalupo e Ratti, tra il 1980 e il 1981, e realizzato dalla Snam tra il 1982 e il 1984. L’impianto è in forma di insula quadrata; il tema della "mono-matericità" è ripreso in termini diversi dal courtain-wall del Secondo Palazzo Uffici di venti anni prima.
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Nella facciata di tipo continuo, una cortina di elementi prefabbricati in cemento armato a vista si sovrappone all’involucro vero e proprio. In sintesi, un brise-soleil a tutta altezza, ingabbia il corpo di fabbrica. Il quarto e il terzo complesso, formano così un nuovo polo direzionale, la cui direttrice di attracco non è più la via Emilia ma viale De Gasperi.
Quinto Palazzo Uffici
All'indomani dell'inaugurazione del Quarto Palazzo Uffici, prende forma l'idea di un ulteriore complesso terziario; per la sua progettazione è bandito nel 1985, per la prima volta nella vicenda di Metanopoli, un concorso di idee a cui sono invitati undici professionisti di spicco. Risulteranno vincitori gli Architetti Roberto Gabetti e Aimaro Isola. Quello che diverrà il Quinto Palazzo Uffici, progetto esecutivo e direzione lavori affidati alla Snam, sarà inaugurato nel 1991.
Il grande volume di Gabetti e Isola, che tocca il massimo dei 15 piani fuori terra, fa da battistrada ad un'iniziativa di grande respiro territoriale, quella che, con i nomi di Quartiere degli Affari e Quartiere San Francesco, designa il nuovo centro direzionale a San Donato Milanese. Nonostante la sua dichiarata indipendenza funzionale e morfologica, il progettato si pone, nei confronti di Milano, come una sorta di omologo lombardo del quartiere parigino della Defense; anch'esso trae la sua principale motivazione urbanistica dalla presenza di un grande adduttore di mobilità che comprende una ferrovia quadruplicata, una linea di metropolitana, l'imbocco della più importante autostrada nazionale: si tratta dell'asse via Emilia traguardato, non con l'Arc de Triomphe, ma con la più piccola Porta Romana.
Nei confronti della capitale lombarda, il nuovo quartiere si pone anche in un ambizioso rapporto d'analogia ed antagonismo: nel riprendere le dimensioni e il raggio di Foro Bonaparte, il nuovo emiciclo vuole costituire il pendant sud-orientale di quella che è definita "una delle zone meglio disegnate di Milano".
Il grande volume di Gabetti e Isola, che tocca il massimo dei 15 piani fuori terra, fa da battistrada ad un'iniziativa di grande respiro territoriale, quella che, con i nomi di Quartiere degli Affari e Quartiere San Francesco, designa il nuovo centro direzionale a San Donato Milanese. Nonostante la sua dichiarata indipendenza funzionale e morfologica, il progettato si pone, nei confronti di Milano, come una sorta di omologo lombardo del quartiere parigino della Defense; anch'esso trae la sua principale motivazione urbanistica dalla presenza di un grande adduttore di mobilità che comprende una ferrovia quadruplicata, una linea di metropolitana, l'imbocco della più importante autostrada nazionale: si tratta dell'asse via Emilia traguardato, non con l'Arc de Triomphe, ma con la più piccola Porta Romana.
Nei confronti della capitale lombarda, il nuovo quartiere si pone anche in un ambizioso rapporto d'analogia ed antagonismo: nel riprendere le dimensioni e il raggio di Foro Bonaparte, il nuovo emiciclo vuole costituire il pendant sud-orientale di quella che è definita "una delle zone meglio disegnate di Milano".
Sesto Palazzo Uffici
La storia di Metanopoli continua in questi giorni, grazie al concorso per il concept design del nuovo Centro Direzionale Exploration & Production di Eni, vinto dallo studio americano Morphosis Architects e dall'italiano Nemesi Studio. Il nuovo complesso di 65.000 metri quadrati, si svilupperà attorno ad una piazza centrale, attorniata da torri direzionali, e sorgerà nell’ex complesso industriale di Eni.
Con un campus dalla composizione elegante e dai profili dinamici stratificati, la proposta di Morphosis e Nemesi Studio, evoca la ricchezza biologica e la storia geologica della Terra, interpretando al contempo i valori di Eni.
Il complesso rappresenta un elemento di riconoscibilità e un punto focale a San Donato Milanese, grazie alla presenza di tre edifici distinti che incarnano la formazione del mondo geologico e l’elegante composizione della Terra, riconoscibile nelle forme stratiifcate degli edifici che si sollevano intorno ad una piazza multilivello.
Il complesso rappresenta un elemento di riconoscibilità e un punto focale a San Donato Milanese, grazie alla presenza di tre edifici distinti che incarnano la formazione del mondo geologico e l’elegante composizione della Terra, riconoscibile nelle forme stratiifcate degli edifici che si sollevano intorno ad una piazza multilivello.
Note: Correva l’anno 1998 quando la BMW inaugurò la sede di San Donato in presenza delle più alte cariche cittadine e lombarde. Il palazzo ospitava oltre 260 dipendenti e aveva bisogno di essere spazioso e funzionale, così l’architetto progettò una struttura con una superficie di 12 mila metri quadri, sviluppata su 8 piani. I lavori, costati all’incirca 70 miliardi di lire, iniziarono nel 1996 e vennero conclusi nel giro di due anni, posizionando la prima pietra di un grande castello che è divenuto negli anni la BMW.
Nome: Una Hotels
Località: San Donato Milanese – Milano - Lombardia Ubicazione: Via Dell'Unione Europea - Via Maastrich Tipologia: Ricezione alberghiera Piani: 12 fuori terra + tetto terrazzato Altezza: metri 45 circa Progettista: Ignoto Impresa costruttrice: Ignota Committente Una Hotels Anno di realizzazione: 2020 |
Nome: Centro DIrezionale Unipol
Località: San Donato Milanese – Milano - Lombardia Ubicazione: Via Gandhi - Via Dell'Unione Europea Tipologia: Direzionale Piani: 10 fuori terra + tetto terrazzato Altezza: metri 40 circa Progettista: Ignoto Impresa costruttrice: Ignota Committente. Unipol Anno di realizzazione: 2020 |
Il progetto riguarda le realizzazione di un complesso residenziale costituito da 2 edifici di 12 pft per un totale di 84 alloggi nell’area di via Ravenna si colloca sul limite fra il villaggio storico di San Donato, un sistema urbano aperto a bassa intensità inserito nella città-giardino, e il nuovo Centro Direzionale Eni, un sistema chiuso formato da un unico complesso edilizio che risolve al suo interno la forma urbana, una specie di città nella città.